...è stato percorrendo La Rambla del Mar, la via alberata che porta alla piazza del porto, quella in cui Cristoforo Colombo con l'indice punta l'estremo occidente, il Nuovo Mondo. Lì, dall'alto d'una colonna vigilata da leoni. E' stato su quella via che gente si snodava come distratta nella calura domenicale. E snodandosi sfilava in abiti d'occidente e d'Africa e d'oriente. E una bandiera si ripeteva, distratta anch'essa, tra le mani, sulle spalle. Una bandiera non spagnola, una bandiera nazionale d'una repubblica altra, la Repubblica Araba Saharawi.
Al-Jamhuriya al 'Arabiya as-Saharawi. La repubblica nata dalle lotte del Fronte Popolare per la Liberazione dal colonialismo spagnolo nel Saguia el Hamza e nel Rio de Oro. 1976 è datata la Repubblica Araba Saharawi. 1976 è datata la sua bandiera. Quella bandiera figlia d'una sofferta indipendenza. La bandiera che ora, scortata, sfilava. A Barcellona.
Ma altro sfilava con essa. Altro sorretto da bambini. Altro che portava la bozza d'una carta geografica, d'una terra. Che portava una scritta di libertà per i popoli del Sahara. Ora.
E voci cantavano in lingua araba e catalano: via l'occidente dalle nostre terre d'Africa. Il Sahara ai suoi popoli. Sahara libero tutto.
Questo sulla Rambla del Mar. Sotto le guglie gotiche dal sapore di fiaba. Una bandiera e uno striscione. Hanno sfilato distratti. Ora. Dieci giorni fa. Circa. In Europa.
Marika Guerrini