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martedì 31 maggio 2016

Russia: la rivoluzione comincia dalla terra

... mentre in Europa ci si barcamena tra l'aderire al Ttip (Trans.Atlantic Trade Investment Partership), il trattato di libero scambio enfatizzato da Washington, in Russia, Putin applica il Facere de necessitate virtutem, trasformando l'azione delle sanzioni imposte dall'occidente, in oro per il paese. Ma entriamo nella faccenda.
Punto iniziale quindi le sanzioni imposte da oltre un anno e mezzo e l'impatto negativo   sul paese, obiettivo finale estratto da un recente discorso di Putin alla Duma, dopo aver verificato i positivi risultati della trasformazione in atto: rendere la "Russia autosufficiente entro il 2020", in cui autosufficiente va preso alla lettera. Ma estrapoliamo alcuni punti chiave dal discorso: " Da un decennio importiamo quasi la metà dei nostri prodotti alimentari dipendendo in maniera critica dalle importazioni. Ora la Russia è entrata tra gli esportatori, lo scorso anno le esportazioni russe sono salite a 20.000 milioni di dollari. Questo corrisponde a un quarto in più delle nostre entrate derivanti dalla vendita delle armi e a quasi un terzo derivanti dalle esportazione di gas", qui scattano i ringraziamenti ai residenti rurali e la pronuncia della frase obiettivo di cui sopra. Poi va avanti col dire:" ...abbiamo tutte le risorse idriche, la Russia può trasformarsi in uno dei maggiori produttori mondiali di alimenti di qualità, sani e puliti, ecologicamente parlando, alimenti che molte industrie occidentali hanno smesso di produrre nonostante la richiesta mondiale continui a crescere...". E va ancora avanti con una nota severa: "... Suggerisco di requisire le terre agricole di quei proprietari che le utilizzano male e di venderle all'asta a coloro che possono e vogliono coltivare la terra...", in altri termini bando all'agricoltura d'affare, a chi fa il furbo, per dirla in gergo.
Ovviamente l'occidente, che tra l'altro si guarda bene dal divulgare questa rivoluzione che cozzerebbe con i progetti del Ttip di Washington e tutti gli interessi privati tra multinazionali e via dicendo, potrebbe commentare quest'ultimo punto con un'accusa di assenza di Democrazia o abuso di potere da parte della Federazione Russa, del suo Presidente, della Duma, e continuare con buonismi di vario tipo, non è così, è semplicemente azione di chi si assume appieno la responsabilità del proprio mandato e della fiducia in lui riposta dal popolo per il benessere del paese e dello stesso popolo.
A favore di questa rivoluzione, e a convalidare il, necessità fa virtù, subentra anche un fattore storico non di poco conto. Negli anni '70 a causa dei cattivi raccolti provocati dalla enorme industrializzazione e conseguente diserzione dalle campagne, il regime sovietico utilizzò i ricavati dal petrolio, i petroldollari per intenderci, nell'importazione di frumento e grano dagli Usa. I prezzi ovvio, furono astronomici e i profitti delle compagnie americane interessate furono enormi, tanto da passare alla storia come" il gran furto del grano", così la Russia che prima del 1917, era stata il granaio d'Europa, si trovò a dipendere dagli Usa. 
In questo stesso mare, la restrizione economica sovietica, fece sì che la maggior parte dei prodotti delle industrie chimiche, venissero utilizzati più che altro nella fabbricazione delle armi. Questo fece sì che il territorio allora sovietico ora russo, come alla legittima origine, non subisse avvelenamenti da fertilizzanti, erbicidi e chi più ne ha più ne metta, cosa che invece accadde, e continua, in occidente, che sia europeo o nordamericano. 
Ora come ora, in Europa, dove si sta verificando una presa di coscienza nel campo, gli agricoltori si trovano a combattere con le conseguenze degli agenti chimici che hanno avvelenato il territorio distruggendo  microorganismi naturali e indispensabili alla vita della terra, innanzi tutto all'agricoltura e all'allevamento di animali da macello, idem gli agricoltori dell'America del Nord, quelli che se ne preoccupano, idem in Canada sempre quelli che se ne preoccupano, e vogliamo restare in occidente altrimenti questa pagina si trasformerebbe in un trattato. 
In Russia, invece, sempre per quella necessità che si fa virtù, benché in questo caso virtù involontaria, splende e vive ancora la Terra Nera, in russo Chernozem, la terra ricca di minerali, di humus, acido fosforico, ammonio, fosforo etc, chi se ne intende sa essere essenziali per la ricchezza e l'organica fertilità del terreno. Tutto ancora pulito e tutto su di un territorio vastissimo, la Terra Nera si estende dalla Siberia attraversa la Russia, nord Ucraina fino ai Balcani.
Interessante è anche vedere come e quanto questa scelta della Russia verso la qualità a scapito della quantità, si stia dimostrando anche di quantità. E fortemente i profitti lo stanno dimostrando. Ma questo spesso accade quando sacrificio e saggezza vanno a braccetto, ancor più se si tratta di elementi viventi che sia terra, vegetale, animale o uomo. 
Certo tutto ciò non è di giubilo per i vari Monsanto che sono giunti anche in oriente con i loro veleni, ma ripeto questa è un'altra storia. Né è di giubilo per gli Stati Uniti in cui si  sono create addirittura delle "Leggi Bavaglio", come vengono chiamate, per la proibizione ai giornalisti persino di scattare foto ad alcuni luoghi agricoli e di allevamento di animali, ovviamente da macello, in cui vengono usati enormi quantità di ormoni, antibiotici e rimedi di alta tossicità che passa poi ai loro prodotti di consumo, è stata proibita anche la tracciabilità sia agricola che animale. L'assurdo è che contemporaneamente a tutto questo  si continui a parlare di Ttip in cui, attraverso la questione economica non scevra da quanto esposto, anche se questo si vuol far passare, si annida il tentativo di Washington di legare il proprio benessere a quello europeo, tra l'altro alla lunga fittizio per l'Europa in quanto arma a doppio taglio, al solo scopo di non perdere, in prospettiva futura, la già vacillante supremazia mondiale. Ma questo è argomento ricorrente nelle nostre pagine. 
Ora, il solo fatto che in occidente non si parli o molto poco e in sordina, della rivoluzione agricola russa, acuisce la sua validità. Ne ha parlato questa pagina. 
 Marika Guerrini
immagine dal web

mercoledì 11 maggio 2016

Washington Post: la menzogna continua

...10 maggio 2016 il " Washington Post" citando le parole di Cecil Haney, comandante del Comando strategico degli Stati Uniti:  " I funzionari del Pentagono dichiarano che la Russia e la Cina stanno  sviluppando il potenziale per attaccare gli Stati Uniti, mentre Washington è impantanato nelle operazioni di antiterrorismo in Iraq e Afghanistan" e ancora: "Dobbiamo riconoscere che nonostante i nostri sforzi, i conflitti potranno iniziare o espandersi in futuro nello spazio". E va avanti riportando anche la preoccupazione del Segretario di Stato Frank Rose, circa gli " sviluppi di Russia e Cina sulle armi contro i satelliti".
Ma il Washington Post, come il Pentagono, come Cecil Haney, come chi presta loro fede, ha dimenticato che lo scorso novembre la Russia ha presentato all'Onu una proposta di risoluzione della faccenda, esortando gli Stati, tutti, alla rinuncia a collocare per primi le armi nello spazio. Ha dimenticato che, lo stesso novembre, nel corso dell'Assemblea Generale dell'Onu, gli Stati Uniti  hanno votato contro la risoluzione proposta dalla Russia. Ha dimenticato che lo scorso aprile Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo, ha dichiarato e promesso che Mosca non sarebbe stata la prima a schierare armi nello spazio. Ha dimenticato tutti i missili Nato, quindi Usa, puntati sui confini russi. Ha dimenticato le migliaia di soldati sempre Nato quindi Usa, inviati nell'est europeo a rafforzare le già presenti postazioni che si sono ancor più avvicinate ai confini russi. Ha dimenticato le navi Usa nel Mar Nero dove non dovrebbero essere per accordi internazionali. Si potrebbe continuare ma siamo stanchi di ripetizioni e ovvietà.
Il fatto è che gli Stati Uniti, in previsione di quest'ulteriore loro postazione nello spazio, preparano il terreno per poi poter dire: L'abbiamo fatto per rispondere a... e bla bla bla. 
Ma è mai possibile che ci sia ancora qualche essere pensante che continui a prestar fede alle fandonie americane? Per non parlare di Washington che sarebbe impantanato nelle azioni di antiterrorismo in Iraq e Afghanistan, non è impantanato, vuole esserci, questo falso storico dell'antiterrorismo statunitense che continua a ripetersi, dopo che il terrorismo lo hanno creato infiltrato armato e continuano a farlo con sauditi, paesi del Golfo e Turchia e la Siria è lampante esempio.
La nostra testimonianza quotidiana è che l'Afghanistan è stato e continua ad essere distrutto dagli Usa, dalle loro armi e dalle loro menzogne, non dai taliban loro creatura anch'essi, ma che ora, quando non sono collegati ai sauditi, sono in gran parte partigiani, come si direbbe in occidente, che vogliono fuori lo straniero dal paese. Il caos è assoluto. Iraq idem, caos assoluto anche lì. Tutto è partito dagli Usa e loro complici, compresi in parte noi. E continua così come è partito benché sotto mentite spoglie. 
Il pensiero senza storia che vige nei posti di comando Usa, ovunque invii i propri uomini spinge l'uno contro l'altro, porta terrore e morte, che sia fisica o economica o morale o altra.
Non resta che attendere la prossima mossa statunitense che non può dirsi più neppure strategica, perché di strategico non c'è nulla, solo pacchiana follia. 
Qui non c'è altro da dire né vale la pena sprecare ancora parole a riguardo. Questa è stata una pagina insolita e ripetitiva al contempo. Una pagina di sintesi perché ci disturba profondamente continuare a trattare questi argomenti. Una pagina non desiderata. Una pagina sgradita.
Marika Guerrini