sabato 12 novembre 2022

Russia Ucraina Europa tutto chiaro e prevedibile da tempo

 ... occiriente in uno sguardo retrospettivo proteso verso l'attualità, ripropone due sue pagine stilate rispettivamente il 15 febbraio 2015 con titolo: "Ucraina: quando decide la paura" e il 14 giugno 2015 con titolo: "Usa Russia Europa aggiornamento di un'analisi banale e complessa". Qualche nome è cambiato, cambiata anche qualche realtà storico-politica e geografica, ma sono orpelli rispetto alla sostanza che non è variata e non varia, anzi si aggrava ed estende sempre più. Sempre più infida e menzognera. Ma diamo spazio all'eloquente sguardo retrospettivo. Grazie.

 


Prima pagina -15 febbraio 2015-

 "Ucraina: quando decide la paura"

...non è dato sapere ora se la situazione ucraina infiammerà l'Europa, non è dato sapere se la tregua firmata a Minsk verrà attesa, è dato sapere di una dichiarazione: " Aderiremo alle disposizioni del documento di Minsk, ma se l'accordo non verrà rispettato reagiremo", è dato sapere che le parole sono di Denis Pushilin, un filorusso, uno dei ribelli, un loro negoziatore. E' dato sapere che siamo nella tregua, nella possibilità. E' dato sapere, ma si preferirebbe sbagliare, che i soldati ucraini o chi per loro tra i tanti mercenari che hanno preso a popolare e popolano quella terra dai giorni della deposizione di Janukovyc, procureranno l'incidente sì che i ribelli (filorussi) rispondano e a loro venga addossata la colpa, come da tempo accade in quei luoghi. Ed è dato sapere di un documento, uno americano, uno stilato e approvato dal Senato degli States la scorsa primavera, depositato ch'era il 22 di maggio del 2014, in cui si dà per scontato e avvenuto tutto ciò che si è vissuto e si sta vivendo in questi giorni. E' questo che è dato sapere, e poiché l'ultimo elemento che ci è dato di sapere riguarda i pronostici-trama di quell'estremo occidente ubicato oltre oceano, abbiamo deciso di riportarlo, sì che chi non abbia avuto modo di conoscerlo potrà farlo. Ecco il documento articolato in tre punti e fedele all'originale:



1) Rafforzamento della Nato. 
Incrementare le forze Nato nei paesi Baltici e in Polonia incrementando il numero di soldati e la quantità degli armamenti nonché incrementare su tutta l'Europa orientale il sistema missilistico già presente, sistema contenuto nel "Ballistic Missile Defence" (Bmd);

2) Azione Deterrente. 
Washington deve agire sull'Ue per velocizzare l'ingresso dell'Ucraina nell'Unione, non solo, ma gli Usa compiranno un'azione di condizionamento circa la Russia al G8 e alla Banca Mondiale ( ricordiamo) se la Federazione non agirà secondo i "canoni delle società democratiche", e ancora l'applicazione delle sanzioni non solo alla Russia in quanto Governo, ma a cittadini russi, a società e organizzazioni russe all'estero (Usa). Dulcis in fundo, e questo vanifica ogni dubbio sulle Ong americane e accoliti, se mai ci fosse stato, incrementare le Ong, "umanitarie" appunto, in realtà spesso covo di spie, sì che possano "migliorare la governance democratica nella Federazione Russa;

3) Difesa dell'Ucraina e degli Altri Paesi Euroasiatici.
 Rifornire di armi "su richiesta" i governi minacciati, riconoscere l'Ucraina, la Georgie e la Moldavia quali "Major Non-Nato Ally" ovvero maggiori alleati non facenti parte della Nato,  intanto, per allargare il supporto militare, stipulare accordi bilaterali con Serbia, Bosnia, Kosovo e Azerbaigian. Fare richiesta alla banca Mondiale e a quella Europea, affinché autorizzino gli Usa a partecipare allo sviluppo energetico in Ucraina, in Moldavia e in Georgia. Provvedere a finanziare l'emittente radiotelevisiva americana The Voice of America, affinché in lingua russa si rivolga ai paesi ex-sovietici e ai paesi baltici per diffondere "conoscenza" sui fatti di aggressione di cui sopra.

Il commento al documento è superfluo, così come sottolineare la criminalità avventuriera dei governi Usa, quel che non lo è invece è un attimo di riflessione sul sentimento profondo che muove gli States lungo la loro storia, sentimento che ultimamente, inteso ultimi anni, ha preso sempre più corpo, quasi a farsi materia e in spoglie di solida materia, si è espanso su gran parte del pianeta, ovunque gli States si siano recati e si rechino che sia per interessata "amicizia" o per guerra: la paura.
La paura fa ormai parte del DNA degli States e il motivo di essa si evidenzia da sé oltre l'apparenza delle cose: la materia, materia e paura si muovono all'unisono, da sempre, come a scaturire vicendevolmente l'una dall'altra. 
Gli Usa, dal sorgere della loro storia, quella che per esistere ha distrutto l'altrui, ha   disseminato sul continente infinite trails of tears, ha compiuto il più grande genocidio che si ricordi nelle persone dei nativi americani, quella che, con lo stesso spirito, s'è mossa e si muove all'occupazione di terre straniere, ché conquista non è mai stata né sarà, ovunque sia profitto, hanno consacrato la loro vita al dio danaro quindi alla materia più sofisticata, la materia che compra la materia. E' la loro storia, la loro filosofia di vita, imbastita di retorica spesso raffinata, imbastita di bei propositi, belle intenzioni, ed Hollywood con il suo mondo di falsa bellezza, in cui i suicidi da sempre si susseguono e moltiplicano, ne è emblema, così come lo sono le centinaia di suicidi tra i soldati, che, svuotati del loro essere più profondo, annullati quali individui, privati della dignità d'essere uomini, infarciti di belle parole sulla nazione, la democrazia, il soccorso ai popoli, vengono catapultati lì dove la materia si frantuma per annullarsi dinanzi alla miseria, al dolore, alla morte. Questo sono gli States, questo sanno fare. Ed è storicamente interessante notare come oggi, ora, al di là di ogni interesse di supremazia finanziaria, geopolitica, territoriale, al di là di ogni dominio, gli States si accaniscano nel desiderio di annientare la Russia spinti dalla sottile paura della non materia, perché questo la Russia sta loro contrapponendo.
La Russia degli ultimi tempi, ha scelto di non basare la propria forza sul potere economico, ha scelto valori più profondi che traspaiono anche dalla coesione del proprio popolo così come da certe decisioni sociali contro corrente ma attente al rispetto dell'infanzia, e così via. In questo suo tempo post sovietico, la lancetta dei valori, in Russia, lentamente ma costantemente, si è spostata dalla materia alla non materia, questo, in maniera inconsapevole ai più, è alla base dell'accanimento statunitense, alla base della loro paura, del loro non controllo. In realtà l'amministrazione a nome Obama s'è fatta emblema della parte più profonda della storia degli Stati Uniti perché ha esasperato ed esaspera le caratteristiche che hanno fatto di quella terra il paese della Materia con la M maiuscola. Persino il vecchio pensiero materialista sovietico impallidisce dinanzi alla portata di ciò che muove e si muove negli States, e si ravvisa, e sottolinea come e quanto gli States temano tutto ciò che non possono omologare a se stessi, quindi controllare. Ma controllare dal di fuori si può solo la materia, che sia con danaro, armi o menzogna, e la Russia di questi ultimi tempi è incontrollabile per gli States. Nell'ottica degli States quest'elemento che si sprigiona dalla Russia, è molto più pericoloso di qualunque altro pericolo possa venire da qualsiasi altro paese, perché sfugge al controllo della materia, al loro controllo e... li esaspera, esaspera in loro la paura. Questa la realtà di fondo, la sottile, invisibile verità di fondo che si sta vivendo.

Seconda pagina -14 giugno 2015-

"Usa Russia Europa: aggiornamento di un'analisi banale e complessa"

 ..all'accordo di Minsk, quello scaduto il 19 settembre del 2014, avevamo creduto, in un primo tempo, ma avevamo creduto, il secondo accordo partito alla mezzanotte del 15 febbraio 2015, se non ci fosse ricordato, non lo ricorderemmo e non ci crediamo. 

I presupposti per un secondo fallimento ci sono tutti e tutti gli stessi del primo round, così, quando al G7 abbiamo sentito Obama affermare: "Putin sta portando il suo paese alla rovina nello sforzo di creare i fasti dell'impero sovietico", " Putin sta scegliendo di mandare in pezzi l'economia russa" e via dicendo per arrivare a: "La Russia sta ancora violando gli accordi sull'Ucraina e se sarà necessario inaspriremo le sanzioni" seguito, a questo punto, dalla Merkel e dal fanalino di coda Renzi, tutto  per noi è rimasto nella normalità, alcuna nuova. Ma poiché le cose dette e ridette si dimenticano per assuefazione all'idea o per noia, ripercorriamo in un arco i fatti.
Le autorità ucraine non hanno mai rispettato i punti dell'accordo, questo però non ci deve meravigliare, dato che il motivo d'esistere dell'attuale Governo ucraino, la sua formazione in seguito al colpo di Stato appoggiato dagli americani, ha avuto ed ha l'obiettivo di destabilizzare la Russia, quindi il Governo ucraino farà sempre sì che Minsk non venga rispettato, perseguirà sempre una strategia atta a provocare l'azione o la reazione dei separatisti, che sono tali a prescindere dalla presenza russa, checché affermino alcuni media italiani ed europei.  Questa dinamica di fatti è cosa che tutti conoscono, è il classico mercato di Pulcinella in cui il segreto passa di bocca in bocca, ma, continuiamo. Perché la faccenda risulti ancor più chiara, portiamo l'attenzione su di un'unica voce dell'accordo di Minsk, la quarta delle tredici presenti, voce focale da cui si diramano tutti i punti, siano essi amministrativi economici, politici e o militari: "Modalità temporanea dell'amministrazione locale nelle repubbliche di Donesk e di Lugansk", questa la voce. Il suo perché è nel Diritto all'autodeterminazione delle repubbliche di Donesk e Lugansk, con le rispettive sfaccettature: 
1) autodeterminazione linguistica, non dimentichiamo che l'80% dei cittadini in queste due repubbliche è russofona come in Crimea, quindi questione di identità storica;       
 2) autonomia nello sviluppo economico, sociale e culturale; 
3) libertà di collaborazione con le regioni russe; 
4) Istituzione di una milizia nazionale in accordo con il governo centrale;
5) abolizione di sanzioni, discriminazioni e persecuzione delle persone coinvolte negli attuali eventi, ovvero i separatisti.
Non a caso questa è stata una voce ballerina, approvata inizialmente da Poroshenko poi da lui ritirata perché: "i ribelli non hanno rispettato le condizioni", per essere sempre da Poroshenko riproposta con clausola, ovviamente la stessa: rispetto di Minsk.
A questo teatrino se ne aggiungono altri come il su citato G7 di Elmau, ma sappiamo benissimo, esperienza insegna, quanto questo teatrino altro non sia che il ripetersi di precedenti in altro loco, dalle false Primavere Arabe a  Saddam Hussain a Mohammar Gheddafi, alla destabilizzazione dell'Egitto e aree limitrofe, all'attuale azione sulla e nella Siria di al-Assad, dal permesso di aggregazione e armamento dell'Isis, all'azione sull'Iran,  benché qui si agisca con circospezione perché gli Usa non capiscono l'Iran, lo temono da che provocarono la caduta del sovrano Reza Pahlavi e l'avvento degli Ayatollah, ma di questo parleremo in altra pagina, in sintesi il calderone è sempre lo stesso, i motivi egemonici sono sempre gli stessi, e in questo calderone tra le cui conseguenze è da annoverarsi anche l'incubo della folla migratoria, da tempo si vorrebbe far entrare la Russia, anima orientale d'Europa, azzoppando a ruota anche il Brics, con esso le numerose intese in vari campi, compreso il militare, tra Russia e paesi che lo compongono. 

Che gli Usa siano in caduta libera e in quanto tali ancor più pericolosi, non v'è dubbio. Fino a quando la Russia di Putin potrà arginare il riscaldarsi di una guerra, quel che in fin dei conti sta facendo mentre gli Usa,  escludendo le sequenze storico-antropologiche di cui sono incapaci, hanno sbagliato il conto, non lo sappiamo, quel che sappiamo è che gli Usa con il colpo di Stato ucraino e i seguenti fatti, attribuendo all'antagonista la responsabilità, credevano d'aver provocato l'incidente storico debellante la Russia, ma la cosa non sta funzionando, ecco perché oggi l'attualità potrebbe farsi incandescente, per i colpi di coda di un drago alla fine della sua supremazia, forse. Non a caso mentre si accusano i separatisti di mancata osservanza di Minsk, si accusa la Russia di ingerenza eccetera eccetera, la Nato, strumento egemonico statunitense catapulta altri 3.000 uomini nei paesi dell'Europa dell'est e Philip Hammond, Ministro degli Esteri del Regno Unito, riprendendo un'idea del Pentagono vecchia di decenni che prevede la distribuzione di un numero di armi nucleari sul suolo britannico, riferendosi a questo e alla richiesta, specifica: " Per mandare un chiaro segnale alla Russia che non permetteremo loro di trasgredire le nostre linee rosse", testuali parole. Che poi nella storia e nella contemporaneità loro altro non abbiano fatto e sappiano fare che trasgredire le linee rosse altrui così come le Sovranità di Stato, questo, ovviamente, non ha alcuna importanza.
Ma quel che continua a porsi in noi come interrogativo, è la posizione della Merkel, ivi inclusa la faccenda greca, come prendere i suoi interventi  in apparenza volti all'europicidio, come un effettivo desiderio di distruzione dell'Europa, condividendo il celato, e neanche tanto, desiderio americano di impedire i fantomatici Stati Uniti d'Europa che da noi stessi, ancor prima che ci venga impedito, siamo incapaci di formare, o, come si spererebbe, quella del cancelliere tedesco è davvero un'azione machiavellica data l'economia europea dipendente da oltreoceano, vedi l'ex banchiere Draghi, e  l'infestazione di basi Nato di cui  soffriamo molto più che della recente scabia importata? Certo, l'affermazione della Merkel al G7 circa l'attuazione del Ttip, acronimo di Transatlantic Trade and Investment Partnership, vale a dire Partenariato Transatlantico per il commercio e gli investimenti, ci preoccupa non poco, sarebbe per l'Europa un vero cavallo di Troia, tanto per ricordare Grecia e Turchia, l'Europa perderebbe ancor più ogni autonomia in ogni ambito, persino nelle regole sanitarie e fitosanitarie, in quelle alimentari, degli appalti pubblici, eccetera eccetera, sarebbe la rovina che farebbe saltare ogni garanzia a tutela di ogni diritto dei consumatori con un aumento esponenziale di potere delle multinazionali, i cui unici diritti  contemplati sono quelli economici, di perforazioni e minerari, perché i diritti di uomini e natura, vegetale o animale che sia, non sanno cosa farne se non ad uso e consumo di quelli di cui sopra, unici che conoscono ed applicano. Ma anche questo è un segreto di Pulcinella mentre l'Europa si allontana sempre più dai valori dei suoi fondatori tra cui quello dell'indipendenza, nella sua guida, da intromissioni ad essa esterne. Ora, questo, ripetiamo, è machiavellismo a tener buono l'avversario-alleato o pura completa follia? E se così, cos'è questo soggiacere alla follia? E gli altri dove sono? Noi dove siamo? 
Non sarà che le sanzioni alla Russia sono in realtà sanzioni all'Europa?

Marika Guerrini
foto dal web