MEMORANDUM
... Si ricorda che i Taliban ora sono al 90% mujaheddin, combattenti
per la libertà della patria dal giogo dello straniero, dei venduti e dei
traditori.
Si ricorda che i Taliban vengono armati da armi “ disperse per
caso” dalle forze Nato e si permette loro il saccheggio in luoghi di deposito e
similari.
Si ricorda che il Daesh, impropriamente detto Isis, è entrato
nel Paese con il permesso delle forze straniere di coalizione.
Si ricorda che il piano d’invasione partito nell’ottobre del
2001, mascherata da giustizia per
l’11 settembre, agiva su basi precostituite il cui obiettivo era: distruzione e
assoggettamento del Paese.
Si ricorda che l’Afghānistān oltre alla strategica posizione geopolitica, è ricco di
risorse naturali: gas, petrolio, carbone, talco, zolfo, ferro, litio, niobio,
sale, oro, rame, lapislazzuli, smeraldi, topazi, marmo, nonché, tra le colture,
papavero da oppio.
Si ricorda che la prima raffineria di oppio, trasformazione in
eroina, è stata costruita nel 2002 in zona sotto “ severo controllo” straniero
armato.
TRENTA
GIORNI AFGHANI fuori e dentro il Paese
9
febbraio 2017
Stati
Uniti d’America.
Il
Generale John W. Nicholson,Jr., successore del Generale John F. Campbell al
comando della USFOR-A, “ Resolute Support Mission and U.S. Forces Afghānistān” parlando al CENTCOM, Comitato dei Servizi
Armati del Senato, in riferimento al paese afghano: "Credo
che siamo in una situazione di stallo", e ancora “l’attuale coalizione ha
un deficit di qualche migliaio di elementi” e ancora “ sono necessari ulteriori
pacchetti expeditionary”, questa la sintesi del suo intervento. Richiesta fatta
pervenire a Donald Trump, con la specifica che i soldati di rinforzo potevano
essere americani così come provenire da nazioni alleate della missione di
“addestramento” della Nato. Richiesta che non tiene conto della messa in
discussione dell’Alleanza Atlantica, “obsoleta” a detta di Donald Trump che,
nella sua prospettiva isolazionista, si è interrogato sul perché gli Usa
debbano continuare ad impegnarsi nella difesa di Paesi che non spendono
abbastanza in sicurezza.
12 febbraio 2017
Afghānistān,
Provincia di Helmand
Luogo imprecisato, aerei americani alla ricerca di Taliban
uccidono 22 civili afghani, quasi tutti donne e bambini.
LashkarGah, all’esterno di una banca un attentatore uccide 7
persone e ne ferisce altre 20. Contemporaneamente a Sangin, nord di LashkarGah,
altri aerei Usa uccidono un numero imprecisato di civili afghani. Gli Usa
negano.
Nella provincia di Helmand sono di stanza centinaia di truppe
internazionali, Nato, per addestrare e “sostenere” le forze di sicurezza
afghane.
13 febbraio, ONU
Mentre gli Stati Uniti continuano a negare, l’azione del giorno
precedente a Sangin, le Nazioni Unite trovano almeno 18 civili uccisi dagli
attacchi aerei degli Stati Uniti. Nella stragrande maggioranza donne e bambini.
17 febbraio
Afghānistān,
Provincia di Nangarhar
A meno di una settimana dall’annuncio dell’offensiva delle forze
afghane contro il Daesh, costoro eludendo le forze di sicurezza, “ben
addestrate” dagli Usa, uccidono 17 soldati afghani. Il Ministero della Difesa
dichiara 21 morti tra gli esponenti del Daesh, ma di questo non v’è certezza.
1 marzo 2017
Afghānistān, Kābul.
Primo attentato: autobomba esplode davanti alla Questura con
seguente assalto di uomini armati all’edificio.
Secondo attentato: nei pressi della Direzione Nazionale della
Sicurezza afghana, esplosione di una bomba e combattimento con armi da fuoco di
piccolo calibro.
Entrambi gli attentati sono stati effettuati dai Taliban.
Secondo la stima ufficiale del Governo afghano i morti sarebbero
15 tra cui 11 civili, ma i Taliban ritengono falsa la stima ufficiale, i morti
tra le forze di sicurezza sarebbero decine.
8 marzo 2017
Afghānistān, Kābul
Ospedale militare, uomini travestiti da medici e infermieri
penetrano nell’ospedale facendo saltare in aria il cancello e minacciando
chiunque incontrino, poi aprono il fuoco su pazienti e personale medico. I
Taliban si affrettano a condannare l’attacco per non essere coinvolti, infatti
l’azione criminale viene poi rivendicata dal Daesh.
La stima delle vittime, ancora incompleta, parla di 49 morti e
63 feriti.
9 marzo, Stati Uniti
Il Generale Joseph Votel, parlando al CENTCOM, Comitato dei Servizi
Armati del Senato, ha chiesto che truppe di terra statunitensi vengano
dispiegate in Afghānistān al
più presto.
Questo per “migliorare” la capacità delle forze armate afghane.
Nella richiesta ha citato anche il Generale Nicholson, sottolineando l’accordo
tra loro due. Intanto l’Alleanza Atlantica si amplia anche in occidente
cercando nuovi siti in Germania per le sue basi e Donald Trump dimentica la
parola “obsoleta” sì da appoggiare il tutto, comprese le truppe da aumentare in
Afghānistān.
!2 marzo 2017
Zabul, provincia meridionale
Taliban infiltrati in una caserma di polizia locale anche questa
“ben addestrata” dagli Usa, hanno avvelenato e poi colpito a morte 8 poliziotti
nonché saccheggiato tutte le armi e le munizioni presenti sul luogo.
Fine della presa visione di trenta giorni in Afghānistān
RIFLESSIONE
A 15 anni dall’invasione armata con relativa deflagrazione di
bombe Usa, le truppe Nato, americane al 90%, stanno ancora “addestrando” le
forze locali a “migliorare” la capacità bellica difensiva, per cui aumenteranno
il loro potenziale numerico quindi gli armamenti anziché liberare il Paese da se stessi, come
da “falso” copione. Il che ci porta a
due ipotesi: o i soldati
afghani sono privi di qualsivoglia capacità di apprendimento circa l’uso delle
armi nonché privi di ogni cognizione strategica e la loro stirpe non aveva mai visto un'arma prima d'ora ma solo coltivato campi in pace ed armonia da secoli, il che cozza con la realtà dell'intera storia del Paese comprese le tre guerre anglo-afghane a favore (tra il 1841 e il
1919), la vittoria sull’occupazione sovietica (1979-1989) nonché varie
ribellioni, conflitti armati, strategie eccetera da sempre, oppure gli occupanti e i loro
complici interni, esterni e venduti, sono menzogneri millantatori che
continuano ad avvalersi dell’ignoranza del mondo, che, evidente voglia restare
tale, si lascia guidare dall’informazione occidentale di massa assoggettata ai
poteri forti internazionali dell’alta finanza, volta alla supremazia geopolitica globale sotto l'egida di Lobby che di certo non hanno confine.
Mais, tout va très bien, cantava un ritornello d’infanzia, fin quando si
inaugurano Memoriali, come quello inaugurato, sulle note retoriche
dell’inno, da Elisabetta II Regina di Gran Bretagna, Irlanda del Nord eccetera, qualche giorno fa al Victoria Embankment Gardens di Londra, Memoriale a ricordo delle vittime militari e civili degli interventi in Iraq e
in Afghānistān
tra il 1990 e il 2015.
Di certo le vittime ora si sentono appagate.
Marika
Guerrini