... " Senza Patria, voi non avete nome, né segno, né voto, né diritti, né battesimo di fratelli tra i popoli. Siete i bastardi dell'Umanità. Soldati senza bandiera, israeliti delle nazioni, voi non otterrete fede né protezione, non avrete mallevadori." In altro passo: " La Patria non è un territorio, il territorio non è che la base. La Patria è l'idea che sorge su quello; è il pensiero d'amore, il senso di comunione che stringe in uno tutti i figli di quel territorio...La Patria non è un aggregato è un'associazione... la Patria è il segno della missione che Dio v'ha dato da compiere nell'Umanità... I vostri doveri verso la Patria stanno in ragione dell'altezza di questa missione. Voi dovete mantenerla pura d'egoismo, incontaminata di menzogna e delle arti di quel gesuitismo politico che chiamano diplomazia. La politica della Patria sarà fondata per opera vostra sull'adorazione ai principii, non sull'idolatria dell'interesse o dell'opportunità... Voi non potete ottenere ciò che è vostro diritto se non obbedendo a ciò che vi comanda il Dovere. Meritate ed avrete...". Così Giuseppe Mazzini dal suo esilio in terra britannica parlò ai non del tutto italiani ch'era il 1860. Ma riprendiamo ad ascoltare.
"Lavorando secondo i veri principi della Patria noi lavoriamo per l'Umanità: la Patria è il punto d'appoggio della leva che noi dobbiamo dirigere a vantaggio comune. Perdendo quel punto d'appoggio noi corriamo il rischio di riuscire inutili alla Patria e all'Umanità. Prima di associarsi con le Nazioni che compongono l'Umanità, bisogna esistere come Nazione...".
E ancora: "L'Umanità è un grande esercito, che muove alla conquista di terre incognite, contro nemici potenti e avveduti. I Popoli sono i diversi corpi, le divisioni di quell'esercito. Ciascuno ha un corpo che gli è affidato; ciascuno ha un'operazione particolare da eseguire; e la vittoria comune dipende dall'esattezza con la quale le diverse occupazioni saranno compiute. Non turbate l'ordine della battaglia. Non abbandonate la bandiera che Dio vi diede. Dovunque vi troviate, in seno a qualunque popolo le circostanze vi caccino, combattete per la libertà di quel popolo, se il momento lo esige, ma combattete come Italiani, così che il sangue che verserete frutti come onore ed amore, non a voi solamente, ma alla vostra Patria." e ancora: " E italiano sia il pensiero continuo dell'anime vostre: Italiani siano gli atti della vostra vita: Italiani i segni sotto i quali v'ordinate a lavorare per l'Umanità... La Patria si incarni in ciascuno di voi. Ciascuno di voi si senta, si faccia mallevadore dei suoi fratelli: ciascuno di voi impari a far sì che in lui sia rispettata ed amata la Patria." E in riferimento all'Europa: " L'Europa ha paesi per i quali la Libertà è sacra al di dentro, violata sistematicamente al di fuori; popoli che dicono: altro è il Vero, altro l'Utile; altra cosa è la teorica, altra è la pratica... voi sapete la missione della nostra Patria e seguirete altra via... E perché voi sarete pronti a morire per l'Umanità, la vita della Patria sarà immortale."
Tutto quel che ancora ci riguarda fu toccato da Mazzini in quel 1860 consumato in terra straniera. E noi, alle parole di questo tutto mazziniano, che ci si riferisca agli italiani o a profughi di altrui patrie, alle parole foratrici di Tempo e Spazio che risuonano vive come alla pronuncia e, attuali, abbracciano qualsivoglia problematica storico-politica della contingenza, all'indiscusso senso di verità di quelle parole e alla necessità di ricordarne suoni e contenuti, noi, incerti sull'effettiva esistenza della nostra Patria, questa Patria da lungo tempo ferita nei suoi principi, questa Patria che si nutre di interessi, gesuitismi ed opportunità, questa Patria in cui nessuno si fa mallevadore del proprio fratello, questa Patria non rispettata innanzi tutto dai suoi stessi figli, di poi dallo straniero, alla cui mercé viene posta, quando non viene resa schiava, noi, alle parole di uno dei padri di questa nostra Patria che cerchiamo senza trovare, non abbiamo parole da aggiungere se non ripetere a noi stessi le parole del padre: "...bisogna esistere come Nazione." e: " Meritate ed avrete".
Marika Guerrini
"Lavorando secondo i veri principi della Patria noi lavoriamo per l'Umanità: la Patria è il punto d'appoggio della leva che noi dobbiamo dirigere a vantaggio comune. Perdendo quel punto d'appoggio noi corriamo il rischio di riuscire inutili alla Patria e all'Umanità. Prima di associarsi con le Nazioni che compongono l'Umanità, bisogna esistere come Nazione...".
E ancora: "L'Umanità è un grande esercito, che muove alla conquista di terre incognite, contro nemici potenti e avveduti. I Popoli sono i diversi corpi, le divisioni di quell'esercito. Ciascuno ha un corpo che gli è affidato; ciascuno ha un'operazione particolare da eseguire; e la vittoria comune dipende dall'esattezza con la quale le diverse occupazioni saranno compiute. Non turbate l'ordine della battaglia. Non abbandonate la bandiera che Dio vi diede. Dovunque vi troviate, in seno a qualunque popolo le circostanze vi caccino, combattete per la libertà di quel popolo, se il momento lo esige, ma combattete come Italiani, così che il sangue che verserete frutti come onore ed amore, non a voi solamente, ma alla vostra Patria." e ancora: " E italiano sia il pensiero continuo dell'anime vostre: Italiani siano gli atti della vostra vita: Italiani i segni sotto i quali v'ordinate a lavorare per l'Umanità... La Patria si incarni in ciascuno di voi. Ciascuno di voi si senta, si faccia mallevadore dei suoi fratelli: ciascuno di voi impari a far sì che in lui sia rispettata ed amata la Patria." E in riferimento all'Europa: " L'Europa ha paesi per i quali la Libertà è sacra al di dentro, violata sistematicamente al di fuori; popoli che dicono: altro è il Vero, altro l'Utile; altra cosa è la teorica, altra è la pratica... voi sapete la missione della nostra Patria e seguirete altra via... E perché voi sarete pronti a morire per l'Umanità, la vita della Patria sarà immortale."
Tutto quel che ancora ci riguarda fu toccato da Mazzini in quel 1860 consumato in terra straniera. E noi, alle parole di questo tutto mazziniano, che ci si riferisca agli italiani o a profughi di altrui patrie, alle parole foratrici di Tempo e Spazio che risuonano vive come alla pronuncia e, attuali, abbracciano qualsivoglia problematica storico-politica della contingenza, all'indiscusso senso di verità di quelle parole e alla necessità di ricordarne suoni e contenuti, noi, incerti sull'effettiva esistenza della nostra Patria, questa Patria da lungo tempo ferita nei suoi principi, questa Patria che si nutre di interessi, gesuitismi ed opportunità, questa Patria in cui nessuno si fa mallevadore del proprio fratello, questa Patria non rispettata innanzi tutto dai suoi stessi figli, di poi dallo straniero, alla cui mercé viene posta, quando non viene resa schiava, noi, alle parole di uno dei padri di questa nostra Patria che cerchiamo senza trovare, non abbiamo parole da aggiungere se non ripetere a noi stessi le parole del padre: "...bisogna esistere come Nazione." e: " Meritate ed avrete".
Marika Guerrini
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