giovedì 23 gennaio 2020

le strade di Teheran e la storia (prima parte)

bassorilievo simbolico del Capodanno zoroastriano
... pensare oggi all'Iran, così come viene presentato dai canali di informazione occidentali e spesso anche dai cosiddetti esperti chiamati a spiegare in pochi minuti cosa sia l'immenso, complesso e variegato mondo islamico di cui l'Iran è parte non solo integrante ma di importanza, vuol dire chiamare immediate, alla mente, immagini di ayatollah, mullah, scuri chador, vuol dire soffermarsi su video di strade affollate, piazze straripanti di uomini e donne urlanti slogan contro il regime, ora questo ora quello. Vuol dire richiamare alla mente la rivoluzione islamica iraniana consumatasi sul finire degli anni settanta, richiamare il nome di Khomeini, la fine della dinastia Pahlavi, con essa la millenaria monarchia di quella terra e l'instaurazione della repubblica. In contemporanea il pensiero, va all'Islam, a cosa sia, se sia o non sia nemico dell'Occidente, va al terrorismo associato in automatico all'appellativo "islamico", e va alle guerre, agli accordi disattesi, ai veri o presunti pericoli per l'occidente e così via, ma mai, o quasi mai, il pensiero volge agli oltre 2500 anni di storia  documentata di quella regione, mai va alla grandiosità delle archeologie testimoni di essa, alla potenza dei suoi antichi imperi, mai va al tempo in cui  l'Iran portava il nome di Persa, poi europeizzato Persia. Sì, certo, l'Iran di oggi non coincide con la Persia di un tempo, con la Persia delle sue epoche gloriose, di quando l'estensione del suo dominio equivaleva a quella dell'intera Europa occidentale, cosa che oggi invece equivale soltanto, si far per dire, a sei volte la Repubblica Federale Tedesca. C'è anche da dire che molte città facenti parte della sua gloriosa storia ora sono oltre i suoi confini, ad esempio Ctesifonte e Baghdad in Iraq, Heràt, Balkh e Ghazni in Afghanistan, Samarcanda e Bukhara in Uzbekistan e molti altri lembi poi persi. 
Il fatto è che gli oltre 2500 anni di storia codificata della Persia, tralasciando la preistoria, sono caratterizzati da numerose fasi alternantesi in tempi più o meno lunghi, il che rende la comprensione del Paese piuttosto complessa all'odierno osservatore, ancor più se questi si sofferma sull'islamizzazione senza conoscere la storia precedente o comunque scollegandola dal presente. Ma la storia, ancor più l'antica storia di un Paese, l'origine, lascia radici nascoste, una sorta di invisibile DNA che riconosce solo chi conosce il passato, ed è soltanto così che si può comprendere, solo così si può andare davvero oltre le apparenze ed anche oltre alcune sostanze. Ma torniamo alla Persia, torniamo all'Iran.
Ecco che anche qui ci troviamo dinanzi ad una complessità: i due nomi. Persia ed Iran, infatti, benché spesso usati quali sinonimi, non lo sono affatto, essi rappresentano, oseremo dire, due mondi, anzi più mondi. Iran viene da Eran, nome medio-persiano che a sua volta deriva da Aryanam, ovvero Paese degli Arya, stirpi conosciute anche come Arii Vedici, popoli seminomadi la cui origine, tutt'ora incerta, si fa risalire ad un tempo incerto anch'esso che noi collochiamo tra i 3000 ( ma potrebbero essere 4000 ed anche più)  e i 1500 anni prima di Cristo. Queste stirpi Arie giunte dall'Europa centro asiatica, si stanziarono in un primo tempo nel nord ovest dell'odierno Afghanistan, poi si diramarono ad est e ad ovest a comprendere un territorio che si estendeva dal fiume Eufrate al fiume Indo, vale a dire dall'odierno Iraq all'odierno Pakistan, allora India, includendo così anche l'odierno Iran.
Il nome Parsa invece nell'adattamento europeo Persia, era al tempo degli Arii solo una parte del territorio di cui sopra, ed occupava solo la regione di Shiràz. La Media, la Bactriana, la Sogdiana, l'Aracosia così come i turanici i semiti i medi e si dovrebbe continuare ma non è luogo questo, furono tutti nomi di terre e genti presenti sull'altopiano. 
Con il tempo, poi, giunse il momento dei grandi imperi a partire da quello Achemenide e giunsero nomi quali  Kurush, per noi Ciro, Serse, l'Impero di Dario, giunse anche il tempo del passaggio di Alessandro il Macedone che prese in moglie una figlia di Dario. E giunse l'incendio di Persepoli che comunque non fermò la grandezza dell'impero che si estendeva dal lago d'Aral al  mar Caspio, all'India, ai monti Zagros al golfo Persico. E fu poi il tempo in cui ad imperare furono i Seleucidi e gli Arsacidi finché la storia da ante si fece post Cristo. In quel dopo fu l'Impero Sasanide e nomi quali Ardashir e Shapur continuarono a glorificare quelle terre, così  fino all'ottavo secolo, fino all'Islamizzazione, solo allora infatti giunse l'Islam. Da allora in poi a governare furono le dinastie califfali con gli Omayyadi e con gli Abbasidi fino al medioevo del calendario gregoriano. Intanto lungo la millenaria storia di quella terra, mentre si avvicendavano dinastie ed avvenivano incontri con la Grecia e i variopinti eserciti persiani, per via delle genti diverse che li componevano, si scontravano con l'esercito romano, nascevano in quella terra grandi personalità, così grandi da varcare i confini spazio-temporali donando alla Persia, per secoli, la funzione di centro spirituale di una cultura feconda e sovranazionale. In queste pagine accenneremo ad alcune di queste personalità, cenni infinitesimali data la vastità degli argomenti, nella speranza che possano invogliare il lettore alla ricerca individuale. Prenderemo avvio da Zarathustra ( VI sec. a.C.) per giungere ad oggi. (continua)
Marika Guerrini 

immagine- dal web

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