mercoledì 16 novembre 2011

Israele Iran. Per quanto ancora?

Tèhèran
...nell'altalena dei si ma no di Israele circa l'Iran, occiriente ha fatto un'affermazione qualche giorno fa. Vera al momento. Errata, forse, col tempo. Poco molto è da vedersi. Israele aveva affermato, detto l'intenzione al non attacco all'iran. Israele sa quando, come ingannare. Da sempre lo sa. Dal formarsi della sua idea di territorio, nazione, identità geopolitica. Dal desiderio di collocarsi, definirsi nazione israelita. Antico desiderio ormai. Ma Israele per l'informazione s'è fatto sinonimo di Aiea. Ora, in questi giorni. E allora il rapporto, quello dell'Aiea, il resoconto sull'Iran. Resoconto che avrebbe dovuto essere aridamente scientifico. Che sa di favoritismo. Resoconto che continua ad anticiparsi sui tempi austriaci, canonici di notorietà. Resoconto in due parti.  
Prima parte: forte crescita nello stoccaggio di uranio arricchito, ma alcuna deviazione verso armamenti nucleari. Ovvero non ci sono prove di preparazioni o programmazione di armi nucleari.
Seconda parte, dopo una serie di punti tecnici validi per ogni funzione generica nucleare dice possibili dimensioni militari. Ripensamento? Dubbio? Supposizione? Contentino per qualcuno? Cos'è? Cosa significa. Contraddizione, sì. Dice anche: l'Iran ha proseguito ad accumulare uranio arricchito quale materiale grezzo. Ma qualora fosse convertito potrebbe permettere la costruzione di tre o quattro testate nucleari. Qualora fosse convertito.
Di contro, ricorda occiriente, gli Usa quest'anno hanno stanziato oltre 80 miliardi di dollari per modernizzare le loro armi nucleari. Ma questo non interessa il resoconto. 
Risposta in occidente. Regno Unito, Francia , Usa: il rapporto scredita completamente il programma nucleare a scopo pacifico dell'iran. Futuro certo pericolo nucleare bellico iraniano. Quando non è dato saperlo. Il che, nella loro ottica, rende tutto più temibile.
Tèhèran
Risposta in oriente. Russia Cina: non ci sono elementi per affermare un armamento nucleare in preparazione o programmazione. Ci sono piuttosto molti dubbi circa l'imparzialità dell'Aiea.
Non è che l'Aiea ha abbandonato la funzione scientifico tecnologica per una funzione politica filo occidentale? Chissà. 
Risposte iraniane. 
Mahmud Ahmadinejad: l'Aiea è un burattino degli Usa, il rapporto è infondato...Non abbiamo bisogno della bomba atomica, agiremo con logica e riflessione...poi ancora rivolto direttamente agli Stati Uniti: l'Iran è una nazione saggia. Non costruiremo due bombe per essere attaccati dalle 20.000 testate nucleari che avete. Risponderemo con umanità etica solidarietà e giustizia....l'America deve sapere che nessun nemico del popolo iraniano ha assaggiato la vittoria, mai.   
Alì Asghar Soltanieh (Ambasciatore iraniano presso l'Aiea): ...non un grammo di uranio arricchito è stato usato per fini illeciti, siamo pronti a collaborare per dimostrare che il rapporto si fonda su bugie, ma nessun passo indietro, l'Iran non rinuncerà ai suoi diritti legittimi, tuttavia poiché è un paese responsabile continuerà a rispettare gli obblighi derivanti dal Trattato di non proliferazione nucleare.
Alì Akbar Salehi ( Ministro degli Esteri): l'Iran ha risposto già a queste accuse con uno studio specifico di 117 pagine...l'Occidente e gli Stati Uniti stanno esercitando pressioni contro l'Iran senza possedere prove e argomenti seri...abbiamo già affermato varie volte che non siamo intenzionati a creare armi nucleari. La nostra intenzione resta quella di usare il programma nucleare solo a scopi pacifici. 
Come la medicina, ci sentiamo di affermare. Dato, questo, che risulta alla ricerca medica iraniana.  
Questo il fatto. Occiriente non vuole commentare oltre. Ci si stanca di certi argomenti.  
Un appunto soltanto. Una memoria. Nell'arco di un anno quattro scienziati iraniani uccisi. Modalità israeliana  per rallentare il programma nucleare iraniano? Sì, per voci riportate.
Eppure Spes, ultima dea, ancora sussurra quel che abbiamo già sperato: non ci sarà guerra, non un altro Iraq.
Marika Guerrini

2 commenti:

  1. mi piacerebbe conoscere l'idea che occiriente ha su Ahmadinejad,perché quella diffusa e propagandata sui media mi sembra un pò riduttiva.
    grazie

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  2. ...che sia una riduzione voluta non c'è dubbio. Il fatto è che Mahmud Ahmadinejad, pur essendo figlio della rivoluzione iraniana,sembra non abbia dimenticato né trascurato le potenzialità storiche del paese, non ultime quelle acquisite ai tempi del Regno Pahlavi. Il paese era una potenza nella regione. E si accingeva ad esserlo ancor più. Nel rispetto delle tradizioni, dei tempi tipici d'oriente,etc., stava modernizzando il costume, intanto preparava una classe scientifica e tecnologica ad altissimo livello. Nulla da invidiare all'occidente. Checché se ne sia detto e se ne dica, promuoveva studi e specializzazioni a 360°. A partire dalle borse di studio per l'estero-Europa e Stati Uniti- in ogni ramo della conoscenza, che venivano assegnate al merito. Da qui l'intera classe culturale, scientifica e tecnologica in ogni campo. Da qui anche i giovani studiosi contemporanei per trasmissione d'insegnamento. Ma l'occidente ha interrotto allora questa potenza e vuole farlo ora.
    Sì,certo, allora, la Rivoluzione (fomentata e pianificata in occidente) la distruzione,i fuorusciti, etc. ma il sostrato è rimasto.Ed ora, l'Iran ha per storia ed attualità tutte le caratteristiche e possibilità di divenire quel che Reza Pahlavi aveva voluto e che Ahmadinejad vuole: una potenza innanzi tutto regionale. L'occidente, con a capo Israele, che è occidente, non lo vuole. Non vuole l'Iran indipendente dalle sue regole ed ambizioni, non vuole l'Iran in ascesa. Così, prima che questo si verifichi o rafforzi,agisce in attacco. Lo fa con ogni mezzo compresi quelli psicologici di imitazione attraverso il web ed agenti sul costume locale.Vale a dire provando a fomentare rivolte, incrementando l'uso di droga, pornografia etc. tutto quello che indebolisce un popolo. Contemporaneamente cerca appigli geopolitici attraverso Ahmadinejad. Quando non li trova li inventa o assembla elementi pseudo veri quali la diffusione di traduzioni errate come nel caso del New York Times (2008)a proposito della distruzione di Israele e dell'olocausto. Certo Ahmadinejad non arretra davanti alle minacce né si può dire un diplomatico,ma egli è consapevole e della potenza del proprio paese e dell'azione occidentale. Occiriente pensa che ne abbia ben donde. Del resto è un capo di Stato che diversamente da altri non si è fatto e non si fa zerbino.

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