Robert Francis Kennedy senator e la folla plaudente |
...pagine sparse. Pensieri. Idee. Riflessioni. Pagine di scrittore. Fogli strappati a taccuini. Segnati a pennino. Ad inchiostro. Pagine digitate poi. Dopo. E parole scorreranno in esse... Pagine da condividere. Pagine oltre...
Robert Francis Kennedy senator e la folla plaudente |
Menzogna circola sulla terra
a coprire la tenebra che tende a soffocare l’Umanità. Menzogna circola con l’autorità
della verità. La stessa. Potente. Ed è allora che volgi lo sguardo all’Universo.
Quell’Universo più in alto del pianeta tutto. E preghi. E mentre i mantram armonizzano
l’anima un antico suono in lingua originale vibra e lo segni su di un foglio
nella sua forma: अहिंसा, a-hiṃsā,* questa la forma questo il suono, lì dove l’alfa privativo trasforma
la violenza in non-violenza e tu, conoscendo quell’antica lingua,
sai che vuol dire: non uccidere. E i pensieri pensano quanto oggi, ora,
da tempo ormai, sia bestemmiata questa parola. Pensano quanto venga bestemmiata,
ora, oggi, da tempo ormai, la terra che fu culla d’amore. Universale amore. Ed
ecco tornare i bambini, migliaia di bambini, bambini ignari di quella vita non
attraversata. Non c’è stato tempo. Non per loro. Il tempo è stato reciso. E t’accorgi
d’aver perso il distacco. Quello conquistato attimi prima. E ripercorri l’interiore
tragitto. E l’animo torna a placarsi. E i pensieri tornano con distacco a
pensare. E vedi.
Vedi il
flusso della moralità e dell’immoralità costituire l’effettivo contenuto della
Storia dell’uomo. Vedi oggi, ora, la Storia aliena ai pensieri, ai sentimenti,
alle azioni degli uomini, sotto il giogo di forze che si impossessano delle
linee morali e delle linee architettoniche dell’esperienza umana. E ti chiedi
perché. E la risposta è una: l’Umanità sta smarrendo, in parte ha smarrito, la
via che la conduce al mondo da cui tutto origina, da cui origina la stessa
vita. L’Umanità sta smarrendo, in parte ha smarrito, il collegamento con quell’elemento
immateriale che domina la parte più alta d’ogni individuo, in alcune filosofie
chiamato Sé Superiore, in altre Io Superiore, fulcro dell’origine divina d’ogni
esistenza. Fulcro che porta insita la presenza della coscienza. L’Umanità oggi,
ora, sta smarrendo, in parte ha smarrito, la via dell’autocoscienza, si dimena
nella materialità e nella meccanicità. E queste si stanno facendo natura. A
questo soggiace, dimenticando l’assunto che ha con se stessa e si muove a
ritroso credendo di avanzare in quel cammino evolutivo che fu ben noto agli
edificatori delle antiche Civiltà. Ed ecco riaffacciarsi la menzogna. Altro
aspetto, diversa maschera, stesso intento: distruzione dell’essere umano. Quale
sia lo strumento è solo variazione sul tema che non varia: la caduta dell’umano
nell’animalità, in quel sub-umano che distrugge l’umano.
Oggi, ora, da
tempo il mondo è pregno di impulsi esigenti la guerra, guerra d’ogni fattezza, guerra
causata, in origine, da quel pensiero distorto, pregno di materialità, in tal
modo dialetticamente opposto al reale contenuto degli eventi, alla verità che
la maschera cela, ai suoi valori. Ma anche altro la maschera cela, stavolta
cela a chi la indossa e non s’avvede che uccidendo l’altro uccide se stesso.
E torna l’antico
in antica forma e suono: सत्याग्रह, Satyāgraha,* lì dove Satyā sta per Verità
e graha sta per insistere.
Insisti nella Verità. Questo il messaggio giunto da lontano in realtà
vicino, senza spazio né tempo. Oltre. Ed ecco l’uomo chiamato da se stesso,
dalla sua parte più profonda, dal suo elemento più alto e immateriale, a
combattere non fuori da sé, bensì affrontare dentro di sé gli ostacoli quali
dati interiori, perché quell’Insisti nella Verità doni i suoi frutti all’Umanità.
Marika Guerrini
Nota
** I termini presi dalla saggezza filosofica dell’antica India furono fulcro della lotta per la Libertà, di Mohāndās Karamchand Gāndhī, मोहनदास करमचन्द गांधी ( Portbandar nel Gujarat, 2 ottobre 1869 – Nuova Delhi 30 gennaio 1948), che sarebbe passato alla storia quale Mahatma महात्मा, Maha Ātman, Grande Anima che nella filosofia dell’India sta per Grande Sé.
Istanbul, Aya Sophia chiesa-moschea-museo |
"Ho letto il tuo libro da lettore, lo faccio con i miei libri una volta terminati leggo entrando in varie tipologie di individui. E' il gioco del distacco, dell'obiettività, della diversità. Ho letto così anche il tuo. Ho letto senza colore né forma, politica o di razza, in culture diverse, diverse condizioni, religioni, L'ho letto da cristiano, musulmano, indù, ebreo, ateo. Di quell'ateismo dichiarato e per questo enfatizzato in credo. Condensato di paura a conoscersi. La fede più ferrea, il più fervido credo. Ho letto poi da scrittore. Ed ogni periodo, ogni frase, ogni virgola o punto ha parlato. E' allora che ho incontrato la possanza della mia rabbia alle tue menzogne, che ho incontrato l'incontenibilità del mio orgoglio. E li ho lasciati andare. E' stata forte molto la bufera degli stati dell'animo accavallatisi ad invadere i pensieri. E' in quest'assenza di pensiero che ho fatto un calcolo, immediato, semplice: migliaia di lettori, migliaia di immagini matrici di altrettante immagini a formare opinioni, credenze, pseudo pensieri, tutto questo scaturito dalle tue pagine a formare la storia. Storia lontana anni luce dalla certa storia, una sottospecie di storia a formare una sottospecie di uomini. E' stato dopo questo calcolo che ho visto i ragazzi. Quelli che in assoluto silenzio, spesso a dispetto dei loro docenti, ascoltano quando parlo d'oriente e d'occidente, della storia fluita dall'uno all'altro, delle lettere, del pensiero scientifico, filosofico, delle guerre, delle battaglie anche, delle sfide, della lealtà nella diversità, della conoscenza. Domande su domande a ricercare, conoscere comprendere. Quelli che lo fanno anche quando ci si incontra attraverso video, malgrado la funzione distanziante. Loro bevono le parole come i rosoni di Chartres bevono la luce. E sai che quel che uscirà con la tua voce sarà creduto, sai che stanno chiedendo al mondo che si mostri diverso da quello che sanno e che non sanno. Poi li ho visti con te. Infettati dalla tua rabbia e dal tuo orgoglio, gonfiarsi di delusione, paura, arroganza. Accade in automatico a quell'età. Ho guardato il mondo con i loro occhi dopo le tue parole. La storia formarsi dalla paura della vita, ho visto uomo contro uomo, ho visto. Non mi è piaciuto." A questo punto le pagine entrano nel vivo: " Vige una regola di addestramento tra i soldati di Israele, il nome è piombo fuso. Dice: Prima spara poi preoccupati. Meglio colpire un innocente che farsi colpire. Questo dice. Sono ragazzi anche loro. Anche loro hanno fatto domande. Hanno avuto risposte come le tue parole. Risposte contro. Ho paragonato i ragazzi dei racconti, del silenzio, della comprensione, quelli che bevono le parole per scegliere la vita, li ho paragonati a quelli colpiti dalle parole sì che proiettili, alla ricerca anche loro, ma colpiti dalle parole, cresciuti nella distorsione della storia, nella menzogna, nella paura. Cresciuti nell'ignoranza. Voluta. Procurata. Cresciuti contro. Non mi è piaciuto. E' stata la vista di questi ultimi, la gabbia che li serrava, a smascherare il mio silenzio. Complice, così mi sono percepita. Complice delle tue parole con il mio silenzio. Non mi sono piaciuta. "
Il libro prosegue nel suo narrare, molto altro accade, ma quel che importa nella pagina di occiriente che si va segnando, è accennare all'azione della conoscenza storica nel lasso di tempo in cui l'essere umano sboccia alla vita, periodo non a caso denominato Età Evolutiva, ma riprenderemo lo specifico argomento circa l'Età Evolutiva in altra pagina, ora ci limiteremo ad evidenziare che in quell'età, per innato impulso, ci si collega all'essenza profonda della Storia, vale a dire alla ricerca della Libertà, perché la Storia altro non è che il processo evolutivo dell'Umanità verso la Libertà, da non confondersi quest'ultima con l'espletarsi dell'istinto troppo spesso ritenuto libertà. Ecco il sottile, assoluto, possente, pur se inconsapevole, obiettivo all'apice della vita: la ricerca del proprio sé, del mondo e di sé nel mondo. L'età estremamente giovane sa questo, senza saperlo lo sa. L'essere umano porta quest'impulso nella sua interiorità, lo riconosce quando lo incontra fuori da sé e se ne rafforza, così come si indebolisce quando gli viene negato. In quel particolare periodo il tutto si esplica all'ennesima potenza, proprio per via della continua trasformazione in atto e ciò avviene che si sia cresciuti alla luce della verità storica o all'ombra della sua menzogna. La Storia segna il tragitto. La ricerca della Libertà anela alla verità, in assenza di verità e presenza di menzogna, l'agognata Libertà, proprio perché possente in quel periodo della vita, è ancor più soggetta al suo rovescio. Da qui la futura possibilità d'essere artefici del proprio destino o non esserlo. In assenza di questa possibilità agisce, metaforicamente parlando, il piombo fuso, che sia materico o immateriale non importa, ma che, alieno dal processo, non trova ostacolo alla distruzione dell'innato impulso alla Libertà.
Marika Guerrini
Nota * " Marika Guerrini, " Ti racconto l'America- Lettera a Oriana Fallaci", ed. Jouvence 2024
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