occiriente di marika guerrini: in Siria la tragedia delle false bandiere

giovedì 6 aprile 2017

in Siria la tragedia delle false bandiere

... è da quel 2011 che occiriente racconta della Siria, in precedenti pagine ha ascoltato i suoi figli, ha riportato le loro parole, i loro silenzi, il loro dolore. Aveva un amico figlio di quella terra, un amico che non è più. E un altro. Anche questo ha raccontato. E delle telefonate del mattino ha raccontato. Ma anche quelle non sono più. E di Damasco. E del profumo delle teerie. Ed ha osservato, pensato, persino predetto circa quella terra, il suo futuro, quello dell'Europa con essa. Ma le parole, anche se scritte, si annullano dinanzi al perpetrarsi della menzogna. Le parole di uno scrittore ancor più. Così, questa volta, prendendo atto della fragilità della parola ha deciso di pubblicare questa strana pagina. Le notizie riportate nei link a seguire, sono esattamente le stesse che risultano da molte altre ricerche che occiriente ha fatto in questi giorni e da tutte le osservazioni e gli studi che negli anni sono andati a sommarsi. Ma questo il lettore lo sa. Sì, questa volta occiriente ha deciso di non parlare in prima persona, ha deciso di far parlare altri e questi altri sono stati ottimamente raggruppati e riportati da "l'Antidiplomatico" testata on-line di libertà. Che occiriente ringrazia.

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è occiriente

"Del nostro venire e partire l'utilità dov'è? Delle trame della nostra vita l'ordito dov'è? Capi e piedi leggiadri il mondo brucia ma il fumo dov'è?"

da “Rubaiyyàt” di Omar Khayyam.

Anche questo è occiriente.

Occiriente cerca guarda ascolta vede sente osserva interroga si interroga pensa immagina riflette.

Occiriente in silenzio urla.

Occiriente sa tacere.

Occiriente sa tenere nascosto il dolore come nella poesia di H'ùshhàl H'àn (1613-1694):

Il dolore è una cosa

che bisogna tenere ben cucita nel cuore

tenerla a disposizione

sì che forse se ne accorga

un certo giorno il Signore.

Anche questo è occiriente.

Occiriente racconta.

alcuni miei libri

Tra i libri pubblicati dal 2000:

Grigiarancio, Terziaria 2000, in seconda edizione ampliata, Amazon.it / Smashwords Edition /Lulu ebook, 2011; Massoud l’Afghano..., Venexia 2005; Afghanistan profilo storico di una cultura, Jouvence 2006, pres. a Yale, Columbia Univ., Harvard, Bibliot. dei Congressi di Washington etc-; Tripartizione umana ed Educazione..., Graus 2007 vol.coll.; L'orientalista Guerriero, il Cerchio 2011 vol coll.; Rossoacero, La Città del Sole Edizioni 2013; Afghanistan passato e presente, Jouvence 2014; Oltre le mura di Baghdad, Jouvence 2017; Amanullah il Re riformista Afghanistan 1919-1929, a cura di, Jouvence 2018.

; Tiraconto l'America-lettera a Oriana Fallaci- 2024.

PRIMA RECENSIONE "Oltre le mura di Badghdad"

www.agi.it/.../iraq_il_dramma_di_baghdad_in_un_libro_su_un_inviato_ embedded_-1711600/

‎

Roma - C'è la tormentata Baghdad del 2005 e del 2011 nella storia del giornalista Richard Schwan, prima freelance poi inviato 'embedded' per conto del "New York Times" in una terra che ama e di cui vorrebbe raccontare la verita' oltre ogni forma di censura e autocensura. "Un 'embedded' non parla di missioni future, di armi segrete, di squadre speciali, i giornalisti 'embedded' sono l'arma più potente: disinformazione di massa, si chiama. Questo, Richard, il vostro contributo al mondo, in gran parte a causa vostra i canali televisivi che trasmettono via cavo sono dei reality show. Con tutte le certezze della buona recitazione, ma questo particolare non e' ufficiale".

Il dramma interiore del giovane giornalista americano fa da protagonista nel romanzo diMarika Guerrini "Oltre le mura di Baghdad", appena pubblicato da Jouvence. La crisi professionale s'intreccia con la storia d'amore di Richard, con le sue amicizie irachene e con la ricerca di una liberta' morale e spirituale, che si disvelera' finalmente a Roma grazie agli insegnamenti di un filosofo scomparso trent'anni prima.

Indologa, autrice di saggi storici sull'Afghanistan, la Guerrini ha pubblicato anche diverse opere di narrativa, l'ultima "Rossoacero" nel 2013, contraddistinte tutte dal proposto ribaltamento di prospettiva rispetto alla visione occidentale dell'Oriente e al suo storytelling giornalistico: "Al seguito di questi uomini in divisa che ti circondano, hai visto poco o niente mentre avvertivi la guerra svolgersi altrove, i giornalisti anche quelli come te, vengono tenuti lontani dalle missioni di prima linea, quasi sempre, dicono: per sicurezza, ma è più semplice cosi' il controllo.

Un vantaggio c'è: ai check-point non vi fermano, nota positiva, il resto è da gettare nei rifiuti, anche i tuoi articoli sono da gettare nei rifiuti". Solo la ritrovata distanza dalle scene di uno stillicidio bellico restituirà al giornalista Richard la nitida visione di una terra per com'è, quando la guarda dall'aereo che sta decollando: "Qualche istante e Baghdad apparirà immersa nel verde delle palme e il Tigri sarà il mitologico serpente che l'attraversa, mentre l'altitudine della quota in ascesa nasconderà sempre più le brutture d'ogni guerra e tu scorgerai soltanto le cupole di questa città, e le ogive azzurre dell'al-Shaeed si distingueranno tra ogni altra cosa? E tutto sfilerà in immagini nella tua mente e l'alta quota intaccherà la gravità terrestre e tu l'avvertirai, spazio e tempo si assottiglieranno e proverai a tradurre in pensieri la memoria. Ma non sarà certa la riuscita".

Se è vero, e forse è vero, che una fiction riporta talvolta maggiori verità delle cronache, in questo libro si ritrovano pagine che il giornalismo lascerebbe nella concava regione dei non detti.

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MARIKA-GUERRINI MEDIO-ORIENTE IRAQ LIBRI

24 aprile 2017 ©

altri testi in Pagine

A RICORDO DELL'ITALA SOVRANITA'

Si segnala l'articolo " Sigonella 11 ottobre 1985- quando il governo italiano sfidò gli Usa e vinse-", pubblicato sul giornale online L'INDIPENDENTE nell'anniversario dell'episodio, quasi bellico, di Sigonella, quando l'Italia, malgrado le altalenanti vicissitudini che, ancor più dalla fine della II Guerra mondiale, accompagnano caratterizzando la vita politica del Paese, era ancora in grado di dire IO a se stessa. Se ne raccomanda la lettura all'indirizzo: https://www.lindipendente.online/2022/10/11/sigonella-11-ottobre-1985-quando-il-governo-italiano-sfido-gli-usa-e-vinse/ Grazie! M.G.

"Ludwig la musica nel silenzio"-recensione

E’ bello pensare che si sia fatto strada, sottile come il respiro d’un fiore percepibile a chi sa cogliere l’infinito, il piacere etereo provato da Ludwig, al mondo van Beethoven, nell'assistere alla pièce teatrale “La musica nel silenzio” andata in scena a Roma sotto le stelle alla Casa del Jazz, il 26 luglio 2020 alle ore 21. E’ bello pensare che quello stesso etereo piacere, si fosse già affacciato nei giorni precedenti la pièce, quando Ludwig aveva potuto scorrere il testo tracciato ad immagine della sua vita, da Bianca Melasecchi. L’autrice infatti, tra sprazzi di luce e di apparente tenebra, tra melanconia, fuoco e potenza è riuscita a cogliere la complessa essenza del genio che duecentocinquanta anni or sono, dal mondo delle armonie, era sceso ad albergare in quello che sarebbe stato ben presto il martoriato involucro terrestre del grande artista. Ed è stato questo cogliere l’essenza, ad impulsare l’intero momento teatrale, essenza che ha preso corpo nel materializzarsi della passione nel gesto del Ludwig scenico, Alessio Boni, fattosi tutt’uno con quel forte piano, muto al Ludwig che fu e che, con mobili variazioni nella voce, ha accompagnato l’intera rappresentazione. Quella stessa essenza si è resa manifesta sotto il sensibile tocco di Francesco Libetta al pianoforte, che ha saputo far vibrare le note secondo la loro originaria stesura non solo tecnica ma dell’anima del grande artista. E l’anima di Ludwig ha preso a vibrare anch'essa, novella, e il silenzio in cui la vita aveva confinato l’artista, s’è fatto il silenzio degli astanti, sì che solo musica e suono vocale potessero espandersi coinvolgendo, nella loro temporalità, ogni singolo spettatore. E’ stato così che il genio di Ludwig van Beethoven, colto dalla sensibilità di Bianca Melasecchi, ha potuto farsi strada donando ai presenti la possibilità di attingere alla sua indiscussa, ineguagliabile grandezza.

Marika Guerrini

SakurArteRoma-occiriente presenta "Il valore delle Radici"

" noi siamo quelli dei canti antichi e degli anfiteatri... della mitologia e della letteratura...". Saggistica poetica, colore-immagine e versi sciolti danno vita ad una triade artistica, sì che riaffiori il ricordo delle origini, troppo spesso celato se pur presente all'animo umano. Marika Guerrini

Il valore delle Radici* narrato attraverso immagini, suoni e parole a cura di Marika Guerrini Presentazione del libro di Andrea Moi “Il valore delle Radici” accompagnato dall’esposizione dei dipinti di Giorgia Di Raimo e dalle poesie di Alessandro Valle.

Lieti della vostra partecipazione vi aspettiamo.

invito estendibile

venerdì 10 gennaio

ore 19

"al Clivo"- clivo Rutario 63/65, 00152 Roma (Monteverde vecchio)

www.alclivo.comhttp://occiriente.blogspot.com

info@alclivo.com sar.occiriente@gmail.com

sakura.romarte@gmail.com

AI LETTORI / TO THE READERS

Desidero rendere partecipi i lettori del particolare momento che sta vivendo occiriente.

La pubblicazione, lo scorso 27 gennaio, della pagina "Jalalabad e l'intervista immaginaria", ha creato una splendida eco, un'eco che ha vibrato e vibra sul pianeta. No, non sto esagerando: letteralmente sul pianeta. Da disparati luoghi dei continenti, persone afghane, ma anche non afghane, venuti a conoscenza della pagina, hanno chiesto il permesso, da me sempre accordato, di tradurre, pubblicare su giornali, commentare, l'intervista immaginaria a Re AmanUllah d'Afghanistan (Regno 1919- 1929).

Non nascondo quanto tutto questo inatteso interesse, questa grande eco, mi abbia commossa e mi commuova per il fatto che quella pagina si sia fatta non solo emblema di quanto Re AmanUllah sia stato amato, di quanto quel popolo abbia tramandato il ricordo del Suo Regno, di quanto ora lo rimpianga, ma soprattutto di quanto, il popolo afghano, da anni vittima innocente di interessi di potere e guerra celati dietro la maschera umanitaria di liberazione e lotta al terrorismo, di quanto quel popolo abbia bisogno delle parole di quel suo lontano Sovrano che tanto amò quella terra e le sue genti. Vitale bisogno come nel deserto bisogno d'una fonte d'acqua pura.

Ringrazio quindi il Cielo per l'idea ispiratami e stringo in un ideale abbraccio tutti coloro che hanno partecipato, partecipano e parteciperanno all'avventura dell'intervista immaginaria a quel grande Re che fu AmanUllah d'Afghanistan. Nello stesso tempo dichiaro anche che le opinioni espresse dagli ospiti, a volte possono non coincidere con le mie personali.

****

I would like to share the readers with the particular moment that occiriente is experiencing.
The publication, last January 27th, of the page "Jalalabad and the imaginary interview", has created a wonderful echo, an echo that has vibrated and vibrates on the planet. No, I'm not exaggerating: literally on the planet. From different places worldwide, Afghan people, but also non-Afghans, who came to know the page, have asked permission, always granted by me, to translate, publish in newspapers, comment, the imaginary interview with King AmanUllah of Afghanistan

(Kingdom1919-1929).
I do not hide how much this unexpected interest, this great echo, touched me and moved me as that page became not only the emblem of how much King AmanUllah was beloved, of how much that people have not forgot His Kingdom, of how much people now regret him. But above all how much, the Afghan people, for years innocent victim of interests of power and war concealed behind the humanitarian mask of liberation and fight against terrorism, of how much that people need the words of his past Sovereign that so loved that land and its people. A vital need, like a spring water in the desert.
So I thank Heaven for the idea inspired by me and I hold in an ideal hug all those who participated, participate and will participate in the adventure of the imaginary interview to that great King who was AmanUllah of Afghanistan. At the same time I also declare that the opinions expressed by the guests, sometimes may not coincide with my personal.

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Associazione Gutenberg Calabria

presenta

Marika Guerrini "Oltre le mura di Baghdad"

romanzo

CATANZARO

Martedi 30 ottobre 2018

ore 10,30 Auditorium Istituto Tecnico E. Scalfaro

Piazza Matteotti, 1

ore 17 Fondazione IMES

salita Mazzini ( ingresso posteriore

Palazzo Fazzari)

sarà presente l'autore

*****

si consiglia

https://occiriente.blogspot.com/2018/07/migranti-secondo-aristotele.html

https://occiriente.blogspot.com/2018/10/platone-la-repubblicae-la-democrazia.html

http://occiriente.blogspot.it/2017/03/dallantica-sapienza-la-visione-del.html

http://occiriente.blogspot.it/2015/08/voci-di-guerra-ovunque.html

http://occiriente.blogspot.it/2014/12/le-macerie-doccidente-e-il-signore.html

http://occiriente.blogspot.it/2015/01/epistolario-su-liberta-o-verita.html

molto altro in "Pagine" alla voce "si consiglia - archivio-"

finestra aperta sul Popolo Hazara

aggiornamenti

da tenere sempre presente la pagina http://occiriente.blogspot.it/2013/01/baluchistan-dietro-le-stragi.html

per motivi di spazio le notizie precedenti fino al 2017, sono da consultare in "Pagine- Cartella archivio hazara"

Non essendosi mai arrestato il GENOCIDIO del POPOLO HAZARA, concentrato principalmente in Afghanistan e Baluchistan (Pak.) per cui continua l'esodo che fino ad ora ha procurato decine di naufragi e migliaia di morti, come verso l'Australia, e in Italia va a moltiplicare i già numerosi rifugiati afghani che fuggono dalla guerra, la Lettera di Solidarietà che segue resta aperta alle firme.

APPELLO RINNOVATO - novembre 2018-

(primo appello Roma, 15 aprile 2012)

In seguito all'acuirsi di violenze che continuano a falciare vittime innocenti tra l'etnia hazara, nella città di Quetta (Baluchistan Pakistano) e in Afghanistan, dopo aver accolto negli scorsi anni la richiesta del Popolo degli Hazara, nelle parole del leader dell'HDP, Abdul Khaliq Hazara, e non solo, per cui si erano attuati 10 giorni di sensibilizzazione mondiale sulla violenta escalation, nella speranza di porre fine al genocidio della gente hazara, a quattro anni di distanza e dopo un primo momento di tregua, il genocidio continua. Occiriente rinnova l'appello e richiede ulteriori firme (modalità in calce) da inviare all'Onu e al Governo dello Stato Islamico dell'Afghanistan, pur consapevole del disinteresse di entrambi gli organismi.

GRAZIE!

Firme

Marika Guerrini ( storica e scrittrice), Romano Martinis (fotografo), Emanuele Giordana (giornalista), Michela Cozza ( docente di Lettere), Biancamaria Melasecchi (sceneggiatrice), Jacopo di Bonito (giornalista), Lorenzo Merlo (fotografo), Magda Tomei (Fondazione Basso-Diritti dei Popoli), Gianluca Bazzoli (attore), Patrizia Stevens ( ricercatrice Antropologia). Paolo Scotto di Vettimo (farmacista), ElenaLucia Melasecchi (insegnante), Francesco di Bonito (stud. Giurisprudenza), Federica Bertino ( stud. Beni Culturali), Diana Guerrini (docente Lettere e Filosofia), Angela Gisella Rossi Platì (sinologa), Carlo Saverio Carlotta (insegnante), Fernando de la Puentas (diplomatico), Angelo Jacovella (arabista), Johann Filip (antropologo), Rosanna Guerrini (doc. Scienze Erboristiche), Carola Lagier (attrice), Monique Vosseler ( giornalista), Beniamino Melasecchi (iranista), Mohammad Amin Wahidi (regista), Karimi, Giuseppe del Rossi (giornalista), Massimo Pasquali (antropologo), Carmen Stolzlechner (one day on earth), Sandra Venturini, Silvia Masiero, Nicole Valentini, Enrico Luigi di Francia (avv.), Marie Cuomo (politologa)...

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spedire una mail ad occiriente (vedi contatti) con nome e cognome o pseudonimo (qualifica facoltativa). Grazie.