sabato 28 luglio 2012

rituali di britannica malia

..coraggio, ardimento, audacia, eroismo, prodezza, sinonimi avvicendatisi nella "messa in scena" della Storia britannica. E bambini d'ogni razza e colore hanno seguito bambini precedendo bambini d'ogni razza e colore, affetti e non da patologie per farsi opportuno strumento dimostrativo di bontà, lealtà, accoglienza, spregiudicatezza, serenità, mentre icone di volti defunti affacciatisi dal passato, si sono mossi immobili su nostalgie di musiche ad ammaliare gli astanti fisici o virtuali che fossero. Intanto l'onnipresente Israele, senza proferire parole in diretta, ha fatto udire la sua voce dal letto del millenario dolore in cui giace a lamentare paure per coinvolgere il mondo. Poi giornalisti, ufficiali conduttori Rai, tralasciata ogni autonomia di pensiero o nell'illusione di essa, hanno avallato l'oscurantismo di coscienza  secretato dall'ospite. Questo è stato ieri sera, notte. Questo è stato e non si poteva non presenziare. Così mentre il mondo beveva immagini bucoliche, rivoluzioni industriali, guerre, suffragette, crocerossine, la campana emetteva il magico rintocco e tutto veniva mosso da  cornamuse, le stesse, ora silenti, che, ipnotiche, hanno aperto e condotto ogni antica conquista anglosassone volta a saccheggiare, distruggere paesi e genti per "amore" del debole, del povero, del bisognoso, del derelitto in ogni angolo del mondo conosciuto. E la saga si faceva sermone domenicale e il pastore chiamava a raccolta i fedeli per sottolineare, acclamare, declamare la Santa Fratellanza Britannica mentre soldati in assetto di guerra chiamati da luoghi di guerra, controllavano ogni singolo confine d'ogni singolo individuo, pronti ad uccidere  per la parvenza dei valori cantati.
Potente lo spirito anglosassone, esteticamente ineguagliabile in quella sua costruita bellezza, in quella sua forza obnubilante le coscienze. 
Eppure l'esasperazione di quei valori sfilati nell'olimpica saga londinese, ha scoperto il fianco a quello stesso spirito e l'apparenza s'è fatta ammissione di strisciante nascosta paura. A guardar bene, a pensare libero, altro non è che paura a muovere quell'agglomerato di manipolatori di popoli, quegli eccellenti conoscitori dell'animo umano a cui sfugge la parte più alta della profondità. Quella libera. Sì, lo spirito anglosassone presente nelle genti che lo incarnano ha mostrato la paura di cantare il suo canto del cigno, ultimo. L'ha fatto ieri sera, notte. Così, mentre la saga articolava l'ipocrisia dei "loro" contenuti storici, occiriente ricordava l'inizio dell'espansione di quello spirito sul pianeta. Ricordava ciò di cui parla sin dalle prime sue pagine, ricordava le deportazioni di schiavi, gli 80milioni di nativi americani massacrati, le razzie di miniere in Africa, le razzie di tutto in India, ricordava le sevizie, via via attraversava le quinte storiche, s'imbatteva nei tradimenti delle Grandi Guerre, giungeva ad ora, ad oggi, all'Afghanistan all'Iraq alla Libia alla Siria per non parlare del Pakistan, giungeva a chi avrebbe sfilato, sorriso, da lì a poco sotto il cielo nemico. E pensava che mai va scisso lo spirito anglosassone dal suo parto americano, benché quest'ultimo sia l'inesperto, ignorante, grossolano aspetto di quella stessa sostanza.  
E pensava il già pensato, trattato: è così, in questi tempi di universale paura, che le genti dallo spirito anglosassone ed affini, si muovono da maestri nell'espanderla. Si muovono maestri perché maestri nel possederla, o meglio, nell'essere da essa posseduti. Perché la paura si  rende poi autonoma, autonoma alberga nell'uomo, autonoma sfugge al controllo.  E si fa aggressione, repressione, menzogna, inumanità, crudeltà, facilità ad uccidere. Si fa guerra e ancora e ancora. Ma questo occiriente l'ha detto anche in altre pagine, questo, che ha sfilato ieri sera, notte, in diretta da Londra. Questo a cui il mondo, gran parte di esso, ha assistito.  
Marika Guerrini

martedì 17 luglio 2012

Italia:bombardamenti dichiarati

...sì, l'Italia sta bombardando l'Afghanistan. lo sta facendo  nei pressi di Heràt, di Farah, lo farà altrove. E' novità? No, alcuna novità. Eppure, le poche voci, molto poche, levatesi in questo  silenzio mediatico, si mostrano indignate come da sorpresa. D'accordo, sì all'indignazione, ma perché si prenda atto ora, soltanto ora, di queste bombe, resta un interrogativo. Dov'erano queste voci nel passato prossimo di questa guerra? Dov'erano quando voci ancor più rare, per non dire solitarie, dichiaravano azioni italiane di bombardamento? Lo dichiaravano ch'era il 2005, il 2006. il 2007, il 2008, ch'era da sempre, quasi Oh, sì, gli Amx hanno un impatto psicologico forte, molto forte, sono bombardieri a tutti gli effetti, certo, un impatto psicologico che i Mangusta non hanno per chi non sa. I vecchi Mangusta sono  elicotteri, soltanto elicotteri. Sono elicotteri carichi di bombe. Soltanto. Il fragore è lo stesso, lo è sempre stato. La semina di morte anche. Ancor più degli Amx a volte. Per quanto assurdo questo possa sembrare. 
Sì, l'Italia sta bombardando l'Afghanistan. Lo fa da tempo ora lo dichiara. Tutto qui. Questa la novità: ora lo dichiara. Lo dichiara forte dei miliardi spesi per i cacciabombardieri, lo dichiara forte del via libera di De Paola, il ministro prima in divisa ora in borghese, degno figlio della Nato. Lo dichiara forte del via libera all'eliminazione d'ogni restrizione d'azione bellica (caveat), decisa, comunicata lo scorso gennaio. Lo dichiara per voce d'un tenente colonnello, Francesco Tirino, portavoce del contingente italiano in Afghanistan. Per via d'un'intervista rilasciata a E-il Mensile, il giornale di Emergency, una delle rare voci, lo fa ricalcando il leit motiv yankee :" ....i nostri aerei sono impiegati osservando rigidamente le norme internazionali e nazionali, senza conseguenza sulle popolazioni civili" e " ...i nostri assetti di guerra presenti in teatro vengono usati al cento per cento delle loro capacità a difesa delle nostre truppe sul terreno, dei nostri alleati e della popolazione afghana". Peccato che la popolazione afghana non si sia accorta della difesa, mai. Mai in questi undici anni di guerra. Perché questa è sempre stata: GUERRA, anche se non sempre lo è stata per l'Italia. Ma ora sì, da tempo sì. Poi il ten.coll. Tirino, nella stessa intervista, ha detto della Shrimp Net, in traduzione Rete per Gamberi. E' così che si chiama quest' azione bellica congiunta che continuerà sul territorio afghano. Lo farà come da copione, in un teatro appunto,  per fare pulizia da terrorismo, talebani, insorti...e tutte le fandonie, compresa la difesa delle donne afghane, che vanno raccontando per confondere i pensieri delle masse, soggiogarli. Intanto, però, un titolo da film s'è aggiunto alla lista. S'è aggiunto a quell'Enduring Freedom, quell'Infinita Giustizia, che, nel nefasto ottobre del 2001, ha seguito precedendo altri titoli da film più o meno esotici. Rete per Gamberi. E il sapore ideale, se pur falso, se pur ingannatore, se pur nominale soltanto, s'è allontanato anch'esso da questa guerra. Segno di decadenza. Chissà. Bisognerà vedere chi saranno i gamberi che cadranno nella rete. Accade ai pescatori, a volte, anche. 
Marika Guerrini
 p.s.




giovedì 12 luglio 2012

diretta da Malta

Malta- St. Paul's Bay
...si sta alzando l'alba in questa terra senza identità. Le notizie sono state le stesse di sempre, sono state qualche giorno fa, sono state di stragi afghane, di diplomatici incontri giapponesi, di ipocriti aiuti. Le notizie sono state le stesse di sempre, sono state di demonizzazioni per l'Islam, di accuse, di falsi am sorry della Clinton. Sono state le stesse di sempre, nelle terre di sempre, in luoghi di sempre, con i morti di sempre, innocenti di sempre. Una cosa è stata diversa, il suono delle lingue, le pronunce, le terminologie: inglese britannico, inglese americano, malti. E' così che occiriente le ha conosciute. Così perché nell'isola molto è negato alla visione, web o non che sia. Così perché le linee telefoniche dirette intercontinentali singhiozzano tra suoni e silenzi. Voluto, non voluto, non si sa. E un'altra cosa è stata diversa, la certezza della gente del luogo circa l'assoluta verità delle versioni proposte dai media. I loro media, quelli in lingue anglosassoni. I grandi media britannici, i grandi media degli States. Sì, i maltesi bevono le notizie. Tutte le notizie dall'Asia Centrale al Medio Oriente all'Africa. Tutte le notizie belliche, la verità è quella sovrana in lingua britannica. Sempre. Questo è risultato ad occiriente. Questo in brevi leggere interviste. 
Ma i maltesi non si domandano come evolvono le terre, le genti che hanno anche solo vissuto sotto l'ala britannica. Cosa accade  loro. Cos'è accaduto a loro stessi. Cos'è accaduto a  Malta, a quella che fu la storica isola di Malta con i suoi templi neolitici, i fenici, i romani, Paolo di Tarso, i bizantini, gli arabi, il suo medioevo. A Malta con le sue architetture, i suoi castelli, i Cavalieri dell'ordine di San Giovanni. Malta prima che volgesse lo sguardo ai britannici e, per questo, si facesse di fatto colonia. Prima della distruzione della propria storia, prima che il proprio suolo, con la Seconda Grande Guerra, si  facesse postazione di tradimento. 
Malta non ha identità, non più. E' una scatola vuota su cui poggiano antiche architettoniche bellezze. Su cui poggia addormentata l'antica storia. Malta non ha identità, non più. Non ce l'ha la sua gente, le sue genti. Malgrado il voluto distacco da chi s'era fatta madre patria, malgrado l'indipendenza governativa. Relativa. E' quel che accade ai popoli che anche solo sfiorano  i predatori anglosassoni, immaginiamo gli invasi, gli occupati, i sottomessi, i distrutti. Che i predatori siano anglosassoni originari o figli di quella cultura non fa differenza. E questa è storia.
Marika Guerrini