... era l’ottobre del 2012 quando, in una sala da tè di Damasco,
ho consumato le ultime mie ore siriane, alla luce colorata delle lampade di
vetro che piovevano dal soffitto, mentre la voce di Farajullah, per gli amici
Faraj, raccontava i come e i perché della situazione in Siria. Si sperava
allora. Tutto si risolverà, o quasi tutto. Ci dicemmo, gli dissi, celando dietro il manto
l’esperienza afghana che intaccava in me la certezza.
Riportai allora le sue parole nella pagina “Damasco Beirut
-prima parte-: Faraj”, le ripresi in seguito in altre pagine, perché nulla si
era risolto, al contrario, ogni volta un elemento nuovo si aggiungeva al
precedente, lo distingueva, rendendo sempre più complesso, più cruento, più
assurdo e menzognero il puzzle della guerra in terra di Siria, tanto che nelle
mie pagine si sono consumate delle vite umane, tra cui la vita di Yussuf, il
giovane scrittore amico di Faraj, Yussuf la cui vita si è interrotta nel
settembre del 2015, in una notizia giuntami improvvisa e improvvisa ne avevo
raccolto la memoria in una pagina successiva: “La terra di Yussuf”.
Tutto ha continuato ad accadere, e tutto sempre con più cruenza, violenza, distruzione. Ma ne abbiamo parlato e parlato. Poi oggi, l’altro ieri.
Tutto ha continuato ad accadere, e tutto sempre con più cruenza, violenza, distruzione. Ma ne abbiamo parlato e parlato. Poi oggi, l’altro ieri.
Il senso del perché nascosto, di quel che è
accaduto l’altro ieri, ovvero il bombardamento di cinque ospedali, le cinquanta
vittime accertate, è stato espresso nella pagina di dieci giorni fa al punto in
cui dice: Alla Siria, dall’economia dell’Universo potrebbe essere stato
affidato un gravoso, ma di grande utilità storico-evolutiva, compito: la
rinascita dell’occidente…, non per previsione ma per andamento “normale” di certi fatti. E
allora, di che ci si meraviglia, episodi come questi, in Siria si verificano
dal 2011, dall’inizio del dramma per quella terra. Episodi come questi si sono
verificati e si verificano continuamente in Iraq dove sono state usate in
azioni di questo tipo, anche armi nucleari. Si sono verificate e continuano a
verificarsi in Afghanistan, idem con l'Iraq, basti ricordare, e questo il punto: ricordare, lo
scorso ottobre, l’ospedale di Kunduz, anche allora era di Médicins Sans
Frontières, volutamente bombardato dalle forze Nato malgrado svariati
avvertimenti di locazione e segnalazione del sito in via di aggressione. Anche
lì, chi segue le mie pagine lo sa, si è mentito prima sulla presenza di taliban
all’interno dell’ospedale, notizia falsa, poi attribuendo ad altri l’azione,
poi si è parlato di errore, falso anche questo, poi ci sono state le scuse
presidenziali, false anche queste perché si è continuato a bombardare in altri
siti in silenzio stampa.
Si sono verificate e si verificano nello Yemen, da parte
della Coalizione Saudita con il supporto diretto degli Stati Uniti d’America,
tutto viene bombardato, tutto silurato, senza alcuna discriminazione di scuole,
ospedali, infrastrutture… tutto vuol dire tutto. Ma i media occidentali non ne
parlano, tutto è oscurato, così vogliono arabi e americani, non solo, ma ai
giornalisti viene impedito anche l’ingresso, se mai qualcuno serio e di buona
volontà volesse testimoniare, raccontare. Accade però, secondo il vecchio
proverbio: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, che prima o poi tutto venga allo scoperto e così è anche
stavolta. E il punto è proprio questo: oscurare e o diffondere.
Si oscura e si diffonde asseconda della convenienza e, pur
se lo fanno un po’ tutti, il Nobel spetta di diritto ai politici e ai governanti americani, è un
motivo storico incarnatosi, passatemi il termine, nel loro DNA da che sono stati costituiti gli Stati Uniti d’America. Se ci si prendesse la briga di studiarne la
Storia, risulterebbe così tanto evidente da ritenere ovvio che sia diventato
costume. Ma anche di questo abbiamo parlato.
Torniamo all’altro ieri in Siria, a Idlib. Per onorare
quelle che sono state e che sono le vittime di tutta questa guerra basata sulla
menzogna, valutiamo in breve ma sotto un’altra ottica la vicenda.
Addossare la responsabilità, quindi demonizzare, la Russia o
i suoi collaboratori Iran e Hezbollah libici, è talmente scontato, alla luce di
quanto detto all’inizio, quindi alla luce di dati verificati, che non lo
prendiamo neppure in considerazione, esattamente al contrario di quello che
hanno fatto e fanno i nostri media, a una distanza stellare da professionalità, etica e senso di
verità e, più d’ogni altra cosa: libertà. Qui la versione è un’altra.
Se si ricorda, nell’attimo immediato all’accaduto si è
parlato di ospedali attaccati da missili, poi, l’attimo successivo, tempo di correzione, si
è parlato di bombardamento aereo. Infatti i missili la Russia non li usa ma le bombe
sì. I missili potrebbero averceli i jihadisti locali armati dagli Stati Uniti e
dai sauditi e ce li hanno, così come le armi chimiche di stessa provenienza.
Ci è stato detto che un raid aereo ha colpito a Maarat al-Numan, un ospedale di Médecins Sans
Frontières e che i bombardamenti siano russi, questo i media occidentali da
ovest ad est hanno dichiarato. Ora, che nel recente episodio siriano sia stata
la Nato mano Turchia, o la Turchia mano Nato o i Sauditi mano Nato o la Nato
mano Sauditi o i jihadisti eccetera, non ci interessa granché, né ci interessa
indagare in questo senso e perdere altro tempo, la mano comunque non è russa
non è iraniana, non è hezbollah, non è governativa, ma potrebbe, essere di
Al-Nusra. E’ come se ci fosse la firma.
Per la cronaca, la zona colpita, Idlib, è il quartier
generale di Al-Nusra, in pratica Al-Qaeda siriana. Al-Nusra è un’organizzazione
paramilitare tra le più fanatiche e feroci. Non è un caso che si trovi lì
indisturbata da anni, non solo, ma armata in maniera esponenziale dall’occidente e dai sauditi, esattamente come il Daesh, e i “ribelli moderati”, quelli che si oppongono ad al-Assad, formazioni composte da ceceni e tutte le
peggiori specie di mercenari raccattati ovunque, armati di tutto e opportunamente addestrati all’uso delle armi e di se
stessi in quanto arma. Ora ci sono anche turchi e sauditi presenti sul
territorio e non solo tra le quinte. E poi c’è la Russia con Iran e Hezbollah,
e benché santi non siano in nessun luogo, di certo questi ultimi sono gli unici
che, per un motivo o per l’altro,
stanno combattendo questi eserciti di assassini che sono le formazioni estremiste, che non denominiamo con alcun termine riguardi la religione, qui
non si aderisce alla menzogna: diatriba tra sunniti e sciiti, e non perché non
sia storicamente vero o accaduto, ma perché di questo oggi si è fatto e si fa
uso aizzando e infuocando le parti, mentre a monte la matrice dell’uso è sempre la
stessa. Questo fa la differenza quindi ci interessa.
Ma anche di questo abbiamo parlato e parlato. In realtà non c’è nulla che faccia notizia, nulla di nuovo sotto il sole.
Ma anche di questo abbiamo parlato e parlato. In realtà non c’è nulla che faccia notizia, nulla di nuovo sotto il sole.
Chi compie queste azioni da anni ha un unico obiettivo in quell'area:
inglobare Siria, Iraq, Iran, Yemen, man mano parte del Nord Africa, o comunque
rendere vassalli i vari governi, come già è, sotto un potere unico o di
coalizione che poi all’interno spartirebbe mansioni, proventi
eccetera, in altri termini il bottino.
Follia. Pura follia.
Ma, e chiedo scusa per la ripetizione del concetto, la
responsabilità non è solo di certi governi, incluso l’italiano, ma ancor più dei
giornalisti, dei media. Fin quando ci sarà chi, come un giornalista del
Corriere della Sera, di cui per discrezione non citiamo l’identità, anche
perché non è il solo, viene interpellato a proposito dei fatti siriani e se ne
esce definendo le milizie sunnite, ovvero Daesh e company, “moderate” e concludendo
che l’attacco è stato russo e che la certezza ce la dà l’indagine “accurata”
del New Walck, ben sapendo che un’altissima percentuale di gente comune, quella
che accende radio e televisione per avere notizie, non sa cosa sia il New Walck ovvero l’agenzia giornalistica
investigativa della corona britannica, con sede a Leicester, Inghilterra, fin
quando ci sarà gente così, ci può essere verità di informazione? Si può avere
una verità di pensiero? Si può aiutare l’opinione pubblica ad una consapevolezza
di questi nostri tempi? Quindi possono mai cessare le menzogne? Le guerre? E’
sul sonnambulismo della gente che ci si basa, sul sonno delle coscienze, le
coscienze addormentate sono facilmente manipolabili. Questo si vuole. Da qui la
necessità del sacrificio di popoli. E’ il caso di svegliarsi per tutti gli
Yussuf morti a 25 anni, quando invece voleva fare lo scrittore, e lo era. Per
tutti i Faraj di cui da tempo non si sa più nulla. Gli Yussuf, i Faraj, sono
passati al silenzio a causa del nostro sonno, ché sul destino non sta a noi indagare. A causa del silenzio della nostra coscienza che, così essendo, avalla la guerra in atto, ed è la
nostra guerra non di qualcun altro e si svolge innanzi tutto in noi stessi.
Tra sonno e veglia, viltà e coraggio.In attesa del risveglio.
Marika Guerrini
immagine:web
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