mercoledì 20 marzo 2024

La preghiera negata -prima parte- Palestina e...

Al-Aqsa Moschea *(1)
le immagini sono andate una dopo l'altra, una sull'altra. Nell'anima. Ed hai sentito il pianto, visto la disperazione in gesti innocenti, il dolore in espressioni interrogative: perché? Hai visto il terrore in occhi bambini, attoniti, li hai visti mangiare erba lungo la via, dissetarsi con putride acque. Hai visto le loro ferite sanguinare senza alcun gesto a fermare la fuoriuscita della vita. Li hai visti camminare nel fango con una inappagata preghiera d'amore nello sguardo. Li hai visti senza un motivo che consolasse il loro dolore
ingresso alla Spianata delle Moschee (2)
, accatastati uno sull'altro immobili nel silenzio eterno. Piccoli, così piccoli. Li hai visti. Intorno, ad affollare le immagini, archeologie sventrate, ammassate ovunque, polveri di case un giorno vive a coprire ospedali frantumati, alla stregua d'ogni altro luogo che potesse soccorrere il corso della vita. E frammenti di archi bizantini, templari, uno sull'altro anch'essi, a testimoniare luoghi un tempo di culto, d'ogni culto che fosse ebraico cristiano islamico. Questo hai visto. E  Distruzione della storia hai visto. No, non di Gaza, di una terra, di un popolo, d'una stirpe, no, storia dell'intera Umanità. Questo hai visto. Per giorni e giorni hai visto. Vedi. Lungo mesi hai visto. Vedi. Il mondo ha visto. Vede. E silenzio hai udito intorno, un assordante silenzio, e ipocrisia, menzogna a coprire rare sincere voci giornalistiche, testimoni, in loco finite sotto colpi d'arma da fuoco, sì che tacessero per sempre. Questo hai udito, odi. Silenzio di chi preposto alla denuncia, alla condanna, all'intervento che azzerasse il corso del genocidio, ha volto lo sguardo altrove o, peggio, celato da parole di condanna, ha fomentato, nutrito, armato, rafforzato odio violenza sterminio. Lucrato su questo. Anche. E tu hai udito. Odi. Il mondo ode. 
Ed ogni qualvolta ti accingessi a prendere carta e penna, tracciare per iscritto la denuncia dello stato di quel lontano animo distrutto che s'era fatto tuo, qualcosa ti portava a tacere. Ed era dell'anima la richiesta. Sua l'imposizione, perché le parole tracciate incidono molto più del loro suono in chi le scorre leggendo, ancor più in chi le segna e, così facendo, ne incide sulla terra il senso, il significato. Sì, grande è stato il fardello da trasportare. Da vivere. A questo l'assenza della tua parola scritta. A questo il tuo silenzio. Lungo silenzio. Poi lo scorso 29 febbraio e a seguire l'inizio del Ramadan, sacro periodo di culto per l'Islam a cui la preghiera è stata negata. Proibita.  Ed hai sperato che qualcuno preposto intervenisse. Ma a nulla è valso l'ennesimo eccidio di innocenti in fila per un tozzo di pane nell'infausto giorno, né la disperazione d'una preghiera negata al suo espandersi nell'antico luogo di culto, la Spianata delle Moschee, lì dove le tre religioni abramitiche, Ebraismo, Cristianesimo, Islam, sono presenti con i loro sacri luoghi: Tempio di Salomone, Santo Sepolcro, Moschea Al-Aqsa. Così quest'anno bisestile altro non ha potuto che continuare il suo svolgersi supplicando pietà al mondo. 
E' stato per tutto questo e più che il tuo vaso, ormai indifferente alle immagini che nella mente e nell'anima continuavano a scorrere, continuano, ha traboccato. E il fil rouge dei venti di guerra che, in luoghi diversi e diversa forma, da tempo stanno soffiando, si sono sommati alla Palestina, all'imperante menzogna che alberga da tempo in ogni voce ufficiale ogni atto ufficiale che sia bellico o politico. Quello stesso fil rouge a te noto dal principio, ha chiesto all'anima di permettere lo scritto. E l'anima ha obbedito. 
La penna ha preso a segnare questa pagina le cui parole avresti preferito condividere
Gerusalemme Via Crucis 2017 (3)
 con il lettore vis à vis. Avresti preferito ascoltare il suo pensiero, il punto di vista, esprimere il tuo pensiero, il punto di vista, in uno scambio di sguardi sul suono delle voci, muoversi insieme alla ricerca del motivo profondo che ha provocato il realizzarsi di questi nostri tempi in bilico tra calcolo e follia. Ricerca di ciò che alberga tra le quinte delle quinte e da lì, tacitamente si espande all'insaputa della coscienza, questa nostra dormiente coscienza. Spesso. Molto spesso. Troppo. E avevi appena impugnato la penna che altra criminale azione si è imposta allo sguardo nell'approssimarsi della Pasqua Cristiana, divieto alla cristianità di percorrere la Via Crucis. Preghiera negata. Ancora.
Eh, sì, destino ha voluto  che Ramadan, Pasqua Cristiana e Pesach, la pasqua ebraica, fossero prossime l'una all'altra. Staremo a vedere cosa accadrà, se accadrà, per il giorno di Pesach. 

Palestina, terra straordinaria, porta di accesso e congiunzione tra due continenti, incorniciata dal deserto e dal mare, porta con sé, dai primordi, quale identità, la presenza del divino nella storia e nel mondo. 
Eretz Israel,  Terra Sancta, al- Quds, tre suoni per tre lingue: ebraico, latino, arabo un unico iniziale impulso, un'unica geografia.
Palestina, nel tempo misurato e fuori da esso, con il suo dolore, s'è fatta emblema dei giorni  che stiamo attraversando, essi sì, figli del tempo misurato, né sarebbe potuto essere diverso. Come fosse disegno d'una sacrificale sorte. 
La Terra voluta e detta Santa durante la Prima Crociata e condivisa Santa dalle tre religioni abramitiche, la Terra pensata Santa dall'intera Umanità, oltre ogni credo, ogni credenza, ogni filosofia, nello scorrere dei millenni, sta sacrificando se stessa. Perché? Questa domanda la pagina ti ha posto e ancora: come ha agito l'Umanità nel lungo storico tempo di preparazione agli attuali tragici eventi? I segni c'erano, ci sono stati. Segni storici e metastorici. E al loro cospetto cosa ha pensato, se, ha pensato, l'Umanità? 
Nostra tempora proelia*(4) canta Virgilio, Nos sumus tempora, quales sumus talia sunt tempora*(5) , risponde Agostino. 
All'affermazione di Sant'Agostino, consapevole della diversità dei tempi quindi dell'uomo, ti sei posta una domanda: perché ora siamo questi tempi ? E ancora: non avrebbe dovuto l'uomo far tesoro del passato e dar vita ad altro genere di tempi? 
Sarebbe potuto essere, hai risposto, se l'uomo, nell'evoluzione, non avesse perso l'elemento divino della propria anima, connettendola sempre più al corpo, alla materia quale principio, origine della vita, in tal modo allontanandosi dal vero senso della stessa vita quindi della terra, in essa anche dalla Natura quale elemento divino, per dirla con Goethe. Così facendo, l'uomo, ha privato l'anima della forza in cui avrebbe potuto e potrebbe trovare da se stessa la propria vera entità. 
Tempio di Apollo a Delphi (6)
Quel "Conosci te stesso", hai continuato, che, in modo mirabile, l'antichità greca aveva posto sul Tempio di Apollo, santuario dei misteri, quale potente ingiunzione all'Umanità, è andato sempre più ad essere disatteso dall'uomo stesso a cui, proprio per processo evolutivo, non sarebbe  più bastato muoversi, quindi vivere, secondo saggezza e o volontà, ma avrebbe dovuto iniziare a vivere secondo conoscenza, nel risveglio della propria coscienza individuale. Ma la coscienza individuale è collegata al pensiero e il pensiero è collegato all'anima. La perdita da parte dell'uomo dell'elemento divino dell'anima, ha ossificato il pensiero relegandolo esclusivamente a manifestazione di agenti cerebrali, così rendendolo schiavo della materia. Da questi presupposti il varco per il declino dell'Umanità si è aperto da sé. Ma se è questo declino che l'uomo sta attraversando,  ancora hai domandato, non può essere incluso nel declino, e proprio in forza del declino, l'impulso alla nascita del senso ultimo di quell'antico "Conosci te stesso" in realtà preghiera oltre ogni tempo e spazio? E se la Palestina, si è fatta emblema dei tempi e il pensiero greco indicatore circa il pensiero conoscitivo dell'uomo, il da farsi dell'Umanità, quale il ruolo della confinante Europa mediterranea e non? Cos'altro ha albergato in un lontano tempo e alberga nel dietro le quinte delle quinte? Ma a questi ultimi quesiti non rispondi, lasci la risposta alla libertà del lettore, alla sua riflessione. Per ora. Forse.      

 Marika Guerrini
   
Note
1)  Moschea al-Aqsa
Parte del Tempio di Salomone, residenza dei re di Gerusalemme e, dalla prima crociata fino al loro scioglimento, dei Cavalieri Templari. A loro si devono le architetture gotiche presenti;

2) Spianata della Moschea
Presenti in essa importanti luoghi di culto delle tre religioni abramitiche. Da anni (1967) in seguito ad un accordo è gestita dallo Stato di Israele per quanto riguarda la sicurezza e dal  Waqf, pacifica fondazione islamica di Giordania,  per quanto riguarda le questioni religiose e tutto ciò che ad esse sono connesse. Secondo la storia ufficiale da lì entro in Gerusalemme Gesù di Nazareth a pochi giorni dalla crocifissione, provenendo dal Monte degli Ulivi;

3) Via Crucis
Processione cristiana del Venerdì Santo lungo le strade di Gerusalemme città vecchia. Quest'anno 2024 vietata dal Governo di Israele;

4) Virgilio, Bucolica sesta, Ecloga 6;

5) Sant'Agostino, Discorsi 80,8;

6) Delphi, Tempio di Apollo con iscrizione "Conosci te stesso".