sabato 25 febbraio 2012

Bagram e il rogo


...la linea s'interrompe la voce che corre sul filo scompare. Ancora parole mozzate, frammenti dubbi, ieri da Kabul. Oggi da Kabul, la voce è chiara, limpida, senza ombra di dubbio. E la conferma d'un sospetto: a Bagram le copie del Corano sono state date alla fiamme volontariamente. 
Diversa la lettera a Karzai, la lettera di Obama:" ...l’errore non e’ stato intenzionale le assicuro che intraprenderemo tutti i passi necessari per evitare che si ripeta, anche quello di punire i responsabili”, dice, dopo aver presentato le " più sincere scuse". 
Ora il nostro sguardo si pone dall'alto, così,  per una visione d'insieme, soltanto.
Bagram, città a nord ovest di Kabul. Bagram  Base Aerea Statunitense altamente strategica. Bagram centro di detenzione degli Stati Uniti in Afghanistan. Circa 2000 detenuti. Zero possibilità di avvocati, zero possibilità di visite familiari, zero possibilità di conoscere i motivi della detenzione, zero possibilità di conoscere la durata, zero possibilità di conoscere il tipo di condanna, presenti tutte le sevizie, le torture le atrocità di Guantanamo. Ad ognuno la propria Guantanamo, quella di Obama è afghana. Questo è Bagram. Ma occiriente non vuole sostare con i pensieri tra i gironi di quell'inferno, né dare spazio alle povere immagini di corpi ridotti a larve neppure umane. Non più.  Sa che si trovano sul web e tanto basta. E il subumano ritorna. E ha sempre la stessa veste.
No, occiriente non può descrivere queste subumane miserie. Ci sono realtà che al solo segnarle nero su bianco arrecano dolore. A chi scrive, chi legge. Ce ne sono tante. Troppe. In questi nostri giorni. Se ne stanno lì, sparse, disseminate, sommerse da lamenti, da vane implorazioni di pietà, in luoghi dove  si viola ogni sacralità di vita e di morte. Sono luoghi non luoghi oramai.
Bagram-scena da un gineceo- I sec. d.C.
Eppure c'è stato un tempo in cui Bagram mostrava le sue bellezze, gli antichi tesori dei suoi reperti archeologici. E tutto sapeva di storia  a Bagram, lì, sulla Via della Seta che portava a Bamiyan. Lì dove gli spazi accompagnavano le alture su, su, fino ai picchi innevati  sulle pendici dell'Hindu Kush. Ora aerei assassini volano su Bagram. e il vento porta lamenti di uomini che furono e i  loro silenzi.  
Sì, il rogo di cui si parla tanto, di cui si parla tutti, è stato procurato volutamente, E' parte della strategia. Questa miserrima strategia. Da cui le rivolte, nelle strade, alle mura del palazzo di Karzai, da Kabul a Jalalabad a Herat e ancora e ancora fino al Pakistan. Esattamente dove si voleva arrivassero. E la farsa nella chiusura dell'Ambasciata degli States a Kabul e le accuse dopo le scuse: sono i fondamentalisti ad aizzare le rivolte, sono i talebani, sono...E la storia iniqua menzognera macchiata di sangue innocente continua. Per quanto ancora non è dato sapere.     
Marika Guerrini  




Nessun commento:

Posta un commento