...nella terra delle cascate è Jalalabad. Lì dove il Kabul incontra il Kunar e s'appressa a confondersi con l'Indo. Fondata per volere di Akbar, l'imperatore Moghul, allora, ch'era il 1570. Da un appellativo di lui il nome della città, da Jalal-ud-Din, Fervore della Fede. Festosa Jalalabad, sempre. Per la mitezza del clima, i giardini fioriti, i palazzi principeschi. Porta afghana sull'India, un tempo, poi, una manciata di kilometri e s'è trovata sulla frontiera, quasi. Una manciata di kilometri e s'incontra il Pakistan.
E' esplosa un'autobomba all'aeroporto di Jalalabad: nove morti, attentatore compreso, dodici feriti, due soldati americani. Hanno detto. E' per il rogo di Bagram, hanno detto. Per vendetta, hanno detto.
L'attentato è stato rivendicato dai talebani. Hanno detto. Chi sono questi talebani non l'hanno detto. Sia sottinteso, ovvio, scontato, si ritiene. Non per noi. E s'addiziona alle altre un'altra menzogna, un'altra offesa all'intelligenza. La nostra.
foto dal web


Nessun commento:
Posta un commento