mercoledì 21 dicembre 2011

un asse possibile

...non è impossibile che la ruota della storia risvegli in terra afghano pakistana antichi impulsi. Inconsapevoli silenziosi. Non è impossibile che la visione di lutti, povertà, disperazione, delusione, violazione della sovranità di stato, menzogne, soprusi, smisurato tutto, richiamino, spronino l'antica guerriera virtù comune a formare un asse nella regione. Non è impossibile che siano Afghanistan Pakistan Iran a comporlo, che la madre India li accompagni. Malgrado ogni interesse ogni convenzione ogni interno contrasto. Chiari sono i segni per chi conosce quelle genti. Lo sono da tempo. 
E l'asse ratificherebbe accordi con la Cina e si relazionerebbe alla Russia. E sarebbe l'oriente e l'occidente.  
No, non è impossibile che accordi siano già stati presi in questi anni di guerra. Che siano stati firmati in barba alle intelligenti strategie a stelle e strisce a cui l'arroganza delle armi offusca la mente. Quelle stelle e strisce su di una bandiera il cui passaggio finale, vedi Vietnam, potrebbe essere atteso sulla sponda del fiume come nell'aneddoto buddhista che dice: non affrontare il nemico ma attendi sulla sponda del fiume che passi il suo cadavere. 
Ed è questo concetto d'attesa che manca all'occidente, angloamericano ancor più. La paziente attesa che in oriente, i bambini suggono dalla vita con il latte materno. E la indossano poi lungo tutta la loro esistenza. E non importa chi sarà a goderne gli effetti, se tu o i tuoi figli o i figli dei tuoi figli. 
Marika Guerrini
foto di Barat Alì Batoor

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