giovedì 1 agosto 2013

1893 - 2013: effetti collaterali

...""Cuttack, 27 paus ( 10 febbraio) 1893
Era un perfetto John Bull, del tipo più esagerato: naso enorme a becco d'uccello, furbi gli occhi, il mento lungo un palmo.La revoca del nostro diritto d'esser giudicati da un giurì speciale era allo studio del Governo, ed egli aveva tirato fuori la questione col nostro ospite; il povero Babu B***, insistendo nel volerla discutere con lui. Diceva che in questo paese il livello morale del popolo è basso, che una vera fede nell'inviolabilità della vita non c'è, e che quindi non c'è neppure l'idoneità per ubbidire ad un giurì.
Il profondo disprezzo con cui siamo giudicati da gente come lui, mi apparve così chiaro, quando vidi come si può accettare l'ospitalità di un bengalese e parlare così, finché eravamo seduti alla sua tavola, senza neppure l'ombra d'uno scrupolo. Mentre me ne stavo in un angolo del salotto, dopo pranzo, tutto intorno a me sembrava macchiato. Mi sembrava di sedere vicino ala testa della mia grande madrepatria, insultata, stesa là, davanti a me, nella polvere, inconsolabile e spoglia della sua gloria. Non posso raccontare quale profonda angoscia dominasse il mio cuore.
Come mi sembravano assurdi quei mensahibs*, nei loro abiti da sera, il mormorio della conversazione inglese e i loro scoppi di risa! Così ricca di verità è per noi la nostra vecchia India, così miseri e falsi i vuoti complimenti dei commensali inglesi!
Cuttack, phâlgun (marzo) 1893
Se cominciamo a dare troppa importanza agli applausi inglesi, dobbiamo rinunciare a molto del bene che c'è in noi e accettare molto male da loro. Dovremo vergognarci di camminare scalzi e smettere di confonderci alla vista dei loro vestiti da ballo. Non provare alcun rammarico dicendo addio alla nostra antica e buona educazione né rivaleggiando con la loro mancanza di cortesia. Smetteremo di portare i nostri achgan °, che possono essere resi sempre più belli, mentre non esiteremo  ad umiliare le nostre teste sotto i loro cappelli, benché non ci sia nulla di più brutto. In breve, consapevoli o inconsapevoli, dovremo ridurre la nostra vita asseconda di come loro battono o no le mani. Perciò mi apostrofo e mi dico: « O vaso di terra, per amor di Dio, sta lontano da quel vaso di metallo! Sia che ti si avvicini pieno di collera o solo per darti un colpetto protettore alla schiena, sei rovinato, spezzato in due! Ascolta dunque il consiglio saggio dell'antico Esopo e, te ne prego, tienti a debita distanza. Lascia che il vaso di metallo abbellisca le case ricche, tu hai da fare in quelle povere. Se ti lasci rovinare non ci sarà posto per te né nelle une né nelle altre, sarai semplicemente ridotto in cenere, o, al più, potrai assicurarti un posto in una vetrina di bric-à-brac, come curiosità...» Rabindranath Takhur.
Nulla è cambiato da quel tempo solo in apparenza lontano. Anzi. E coloro che allora erano anglo sassoni ora sono anglo americani. E coloro che allora si chiamavano colonizzatori ora non hanno appellativo degno di menzione mentre continuano la loro storia piena di ombre nascoste su di un passato di vergogna. E coloro che allora oscillavano tra cultura e ignoranza ora vivono d'ignoranza. E coloro che allora, per dominio, con qualche eccezione  volta al conoscere, provavano ad entrare, se pur con presunzione e arroganza, nella cultura dei popoli invasi, occupati, colonizzati, ora radono al suolo ogni cultura, ogni tradizione per sostituirla con decadenza d'ogni tutto, meccanizzando così l'anima dei popoli oggetto, materializzandone ogni intento.
E allora ci diciamo che i pensieri di Takhur, come preferiamo chiamarlo senza inglesizzare il suo nome, ci diciamo che il suo: ridurre la nostra vita..., è paradossalmente poca cosa rispetto ad ora, oggi. Ci diciamo che l'allora Impero Britannico, benché da tempo si fosse allontanato dall'antica aspirazione europea ai concetti di verità, bellezza, bene sociale che s'erano fatti Rinascimento, perseguiva, se pur di rado, se pur a tratti, una sorta di umano rispetto da parte di qualcuno,  per cui figure come Rudyard Kipling avevano avuto modo d'esistere.
Ora no, oggi no, non sarebbe possibile, non lo è. 
Quel che è, è che in tutti i paesi di attuale occupazione o ingerenza occidentale, che sia dichiarata, camuffata o anelata, che sia in Oriente Centrale o Medio, che sia in Africa o lungo i suoi confini, alle armi militari seguono armi civili, ovvero della civiltà esportata. Seguono sempre. E non importa se le armi militari siano azionate da mani d'occidente o solo vendute da mani d'occidente, che sia occidente propriamente detto o paesi ad esso affiliati per quell' immorale potenza dell'oro che fa alleare in basso gli esseri umani. 
E allora, in quei paesi tutti, la droga dilaga e continua a dilagare, l'abuso di alcool dilaga e continua a dilagare, la pedofilia dilaga e continua a dilagare, la prostituzione dilaga e continua a dilagare, il traffico di organi dilaga e continua a dilagare. E dilaga il subumano, mentre i programmi scolastici locali, preesistenti allo straniero, vengono addizionati con elementi elaborati per la cancellazione dell'identità. Estirpazione d'ogni identità. E' questo che continua a verificarsi sotto quei cieli. E' questo che si sta rafforzando ancor più lì dove le truppe armate straniere, vedi Afghanistan, hanno iniziato il "ritiro". Questo si voleva ricordare, così, per un motivo semplice,  perché le cose non dette per qualche tempo possono pensarsi finite o cambiate o non essere mai esistite. Volevamo ricordare questo per una consapevolezza della nostra storia. Soltanto.
Marika Guerrini

* termine usato al tempo, ma ancora oggi in certi luoghi, vedi villa anche afghani, nei confronti degli europei. 
° copricapo di seta colorata    
foto,Barat Alì Batoor

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