venerdì 14 ottobre 2022

L'ammaliante giardino di Klingsor

 


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chi segue occiriente sa che ci sono tempi in cui preferisce osservare, restare in ascolto, astenersi da argomenti fattisi annosi. In cui preferisce tacere. Chi segue occiriente conosce le sue innumerevoli pagine tracciate, spesso in anticipo, su tutto quel che continua ad accadere a discapito della nostra Civiltà. Ma chi segue occiriente sa anche che poi, sempre, la fatidica goccia interviene a far traboccare il vaso, a generare l'impulso alla partecipazione manifesta, lo scritto, interviene a frantumare il silenzio. Così ora. La molteplicità degli eventi avversi, copiosi, assillanti, susseguentisi giorno dopo giorno senza tregua a rafforzare il già esistente stato di condizione subumana dell'Umanità, ancor più di quella che popola l'area chiamata Occidente, ha frantumato il silenzio. Molti dei pensieri materializzatesi in parola scritta, che il lettore incontrerà in questa pagina, sono a lui noti, li ha già incontrati, ma spesso, troppo spesso si perde memoria di quel che, in certo senso può dare anche fastidio, quindi si ha il dovere di riattraversare, ridare vitalità o forse semplicemente risvegliare, quindi procediamo.

Innanzi tutto delineiamo la geografia di quell'Occidente a cui ci si riferisce. Quell'Occidente parte dall'Europa orientale, paesi slavi e balcanici, esclude la Russia, attraversa poi l'Europa propriamente detta per tuffarsi nell'Atlantico a raggiungere, in America del nord, Stati Uniti e Canada. Se stessimo narrando una fiaba si direbbe che segue il tragitto del sole, della luce, si direbbe che va dall'alba al tramonto. E, sempre in una fiaba o anche in una leggenda, si direbbe che all'altezza dell'isola britannica, includendola, quest'Occidente estende le sue terre, emerse o immerse che siano, sino a comprendere la sua parte estrema rispetto al cuore europeo: lo Stato della California, ebbene in questa estesa regione della terra si allarga un grande giardino, il Giardino di Klingsor. L'ammaliante Giardino di Klingsor.

La saga del Graal, che vede troneggiare la Sacra Coppa in cui, sempre secondo la leggenda, Giuseppe d'Arimatea raccolse il sangue di Cristo, comprende in sé la figura di Klingsor, quel cavaliere che rinnegò se stesso, oscurando così la propria luce in favore della tenebra, per quest'azione si trovò a dimorare in un grande splendido giardino fatto di affascinanti illusioni e menzogna, rappresentate da, in apparenza, splendide fanciulle con il compito di ammaliare il viandante sino a portarlo a rinnegare la Luce in favore della Tenebra. Così facendo, sempre secondo la leggenda, gli uomini venivano asserviti alle forze del Maligno il cui unico obiettivo era favorire se stesso a distruzione dell'Umanità e di quella parte di essa che a lui si opponeva, sì che potesse impossessarsi della Sacra Coppa a suo proprio uso.

Nella leggenda Parsifal, cavaliere puro e coraggioso, vince la tentazione, attraversa il giardino, non senza esitazione prima, sofferenza poi, ma vince e, quando giunge vittorioso al cospetto della Sacra Coppa, il Giardino di Klingsor con tutti i suoi abitanti, sprofonda nella tenebra più profonda.

E' qui che l'Occidente di cui sopra, marionetta solo in parte inconsapevole, sta sostando, qui, nel Giardino di Klingsor, sosta sotto guida di attori ben consapevoli, attori che la leggenda mostrerebbe in varie sembianze ma con un unico volto abilmente nascosto, il volto di Klingsor, lo stesso che si cela dietro le sembianze dei suoi adepti, tutti proiettati verso uno stesso obiettivo: distruggere l'Umanità. Il perché non è cosa umana. 

"Il piano sul quale è slittata l'Umanità di questo tempo non si può non chiamare subumano. Si tratta dell'evento più grave della storia umana. E' il piano al cui livello coloro che minimamente mantengono fedeltà alla parte più alta di sé, alla coscienza, vivono soffrendo quotidianamente l'impossibilità del compromesso con quanto assume maschera umana, dimensione umana, dialettica umana, senza essere più umano." e ancora in altro passo: " Coloro che (consapevoli) attendono inerti che qualcosa si trasformi per virtù propria...inconsciamente cooperano all'avvento del subumano...occorre riconoscere loro il massimo della buona intenzione, ma ciò non diminuisce la loro responsabilità rispetto allo sfacelo della Civiltà..." con queste parole si espresse un saggio molto tempo fa.  

Chissà, forse anche questa è leggenda. 

E se si facesse in modo che divenisse realtà il coraggio di Parsifal? Se, attraversato il Giardino di Klingsor, giungessimo vittoriosi al cospetto di quella Sacra Silenziosa Coppa che ognuno porta in sé? Chissà! 

Marika Guerrini 

 

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