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Vecchia storia, questa. Altri tempi. Altri uomini a capo del paese. Altro popolo. Popolo non ancora reso inerme, non ancora schiacciato da armi d'ogni foggia compresi fame, droga. Infide armi queste, a provocare paura, anche, così indebolendo gli animi, creando dipendenza. Innanzi tutto. Ad agire in tal senso genti dal nome diverso dall'antico solo in apparenza, nel fonema, nella divisa. Mezzi gli stessi come d'uso, anzi peggiori, di gran lunga peggiori.
Sì, oggi, tra poche ore sarà il giorno dell'Indipendenza a Kabul, giorno di ipocrite parole, nostalgiche illusioni. Kabul è schiava. Oggi. Ancor più che nel 1919. E Hamanullah è assente a Kabul. Oggi. Ogni spirito libero, ogni orgoglio patrio, ogni amore per il popolo è assente oggi a Kabul. Assente tra chi dovrebbe guidare Kabul, il paese tutto. Guidare con equanimità, giustizia e ancora e ancora. Finzione. Soltanto. E lo scheletro di antiche glorie. Soltanto.
Sì, oggi tra poche ore, sarà il giorno dell'Indipendenza a Kabul. Sarebbe stato.
Marika Guerrini
foto di Barat Alì Batoor
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