venerdì 11 gennaio 2013

attentati a Quetta colpiti gli Hazara -prima parte

...eravamo in diretta con Quetta quando s'è scatenato l'inferno. Poi silenzio. S'è fermato tutto, qui, a Roma anche. E il battito cardiaco s'è fermato. E lo spazio nel telefono s'è fatto infinito. Due attentati, tre le esplosioni suicide a squarciare la sera di Quetta, esplosioni con non meno di 96 morti e 150 feriti tra cui molti gravi. Bersaglio: comunità hazara. Tre giorni di lutto.
Dinamica primo attentato con due esplosioni: prima esplosione, strada Alambar, interno di un club privato di biliardo, un club hazara, il suicida di turno si fa saltare in aria causando la prima strage. A dieci minuti di distanza seconda esplosione, in precedenza programmata, all'esterno dello stesso edificio  all'arrivo di soccorsi d'ogni tipo e media. La strage s'allarga.
Secondo attentato: colpita la zona vicina all'aeroporto in un mercato. Suicida anche questo. Sembra. Tra le vittime nove agenti di polizia, tre esponenti dei media tra cui un giornalista ed un cameraman. La firma degli attentati è chiara e limpida: Lashkar-e Jhangvir, rete affiliata ad  Al-Qaeda. Il portavoce, rivendicando le stragi, ha detto: " avevamo dato l'ultimatum agli hazara di lasciare il territorio entro il 2012, non l'hanno fatto e gli attentati si moltiplicheranno." Ma queste sono solo parole, parole che non smentiscono la matrice delle stragi,  tanto meno danno la visione reale dei mandanti, dei "padroni" stranieri, dei burattinai d'occidente e d'oriente. E lo dimostra non da ultimo il fatto che in oltre dieci anni di attentati mirati, non uno, non un solo uomo colpevole dei reati sia stato affidato alla giustizia, ancor meno condannato. Al contrario, si sono moltiplicati come funghi. Non uno.
Sì, Quetta martoriata città baluchi con l'ancor più martoriata comunità hazara il cui genocidio, il mondo, non a caso, continua ad ignorare. Entrambi, Quetta e gli Hazara pakistani, colpevoli d'essere sul confine afghano-pakistano, quello di sud-ovest. Colpevoli d'essere ad uno straccio di kilometri dall'afghana Kandahar, città sotto il controllo delle truppe statunitensi dal 2001, covo strategico della Cia, regno di estremisti talebani  coltivati dagli States e non combattuti come si suol dire e credere o far credere. Così come si vuol far credere che gli attentati, genocidio incluso, abbiano origine religiosa, Hazara sciiti-estremisti sunniti. Non è vero. Non ci stancheremo mai di dirlo, ripeterlo, sottolinearlo. Sono coperture internazionali spinte da fattori geopolitici ed economici. Ma ora, stamattina, ci fermiamo qui, proveremo a rimetterci in contatto con Quetta, Sarà difficile, impossibile, forse, ma lo faremo. Ora, qui, in questa mattina nebbiosa, si voleva dare conto immediato dell'accaduto, riprenderemo ampliando ancora una volta l'argomento nella seconda parte di questa pagina.  
Marika Guerrini

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