mercoledì 23 gennaio 2013

Baluchistan: dietro le stragi

Koh-e-Daleel (Reko Diq)
...ha nome Reko Diq è un villaggio, poco più, è nel distretto di Chagai, è in Pakistan, in Baluchistan la martoriata provincia, è nel deserto, nel triangolo che s'incunea tra Afghanistan a nord e Iran ad ovest. Adagiato sulla sabbia dorata Reko Diq, che in baluchi vuol dire punta di sabbia, dal nome d'un antico vulcano, viveva i suoi giorni luminosi che fosse per il sole o le stelle particolarmente lucenti in quell'angolo remoto. La scarsa popolazione che lo popolava era sempre pronta ad accogliere nomadi e  viandanti nei suoi ritmi naturali. Poi la frantumazione d'ogni ritmo, d'ogni silenzio e il 1990. 
1990, la Geological Survey of Pakistan sa della vena magmatica che corre dall'Europa Centrale alla Nuova Guinea, sa che dovrebbe passare lì, nelle viscere di Reko Diq, lì tra Quetta e Taftan, collabora quindi con la BHT Billinton australiana, società mineraria che a sua volta collabora con lo studio Tethyan Cooper Company, australiano anch'esso. Si fanno prelievi, si scopre presenza di rame porfido, poi, presenza di oro.
Quadro regionale del tempo: l'URSS presente e agente oltre il confine è crollata, l'Afghanistan è preso dalle beghe interne, i mujaheddin vengono finanziati dalle armi USA e addestrati dai sauditi,  entrambi costruiscono i taliban in Pakistan, servendosi di esso accondiscendente, per quel che sarà il futuro prossimo. 
Luglio !993, senza alcuna verifica delle leggi nazionali pakistane in merito alle esplorazioni ed estrazioni minerarie, un Governo  provvisorio della provincia baluchi sottoscrive un accordo con la Tethyan circa l'esplorazione del sito. La quota di partecipazione del Baluchistan viene fissata al 25%, il resto alla Compagnia australiana, ovvero il 75%. La Tethyan avvia i lavori di ricerca ovviamente investendo danaro. A breve un enorme giacimento di oro e di rame si fa certezza: Reko Diq è un gigante d'oro. La sua portata è, dopo quella delle Americhe messe insieme, la più estesa del globo. L'antico nome Reko Diq  viene prolungato col termine Project, il villaggio diventa un progetto calpestato da avidi passi stranieri.
Potremmo fermarci qui, il resto si capisce, ma non ci fermeremo, continueremo  a guardare quel che da tempo vediamo sappiamo diciamo sottolineiamo, a guardare quanto le guerriglie urbane le guerre civili le reti terroristiche i settarismi religiosi e ancora e ancora, siano la bieca facciata d'una ancor più bieca macchinazione per un potere economico che si fa potere mondiale. Questo. Esclusivamente.  
Ma, torniamo all'argomento. Il Governo baluchi cambia e cambia mentre la Tethyan viene rilevata dalla Barrick Gold Corporation (Canada) e dalla Antofagasta Minerals (Cile) con le rispettive quote del 37,5% ciascuno. Intanto il popolo baluchi inizia a farsi sentire: non è d'accordo con la presenza straniera, trova sia un sopruso economico, sociale, che sia sfruttamento del proprio territorio con estreme conseguenze ambientali, sanitarie, che sia offesa per i propri scienziati, per la stessa tradizione locale da sempre avvezza alle estrazioni e lavorazioni di minerali e pietre preziose, che sia inoltre. un accordo illegale. La voce giunge ad Islamabad. 
Il quadro regionale ancora cambia: Afghanistan occupato dagli USA, accusato di ospitare al-Qaeda e terroristi di cui ora si accusa esclusivamente il Pakistan circa produzione formazione addestramento. Il Pakistan "deve essere" destabilizzato.  
Anno 2003, iniziano i processi del Pakistan per l'annullamento dell'accordo ritenuto illegale. Ve ne saranno periodicamente. Intanto, come se niente stesse accadendo, la Barrick Gold,  (miniere su tutto il globo) specializzata in repulisti forzato delle popolazioni locali..e non andiamo oltre, e la Antofagasta Minerals, di cui sappiamo poco, continuano i lavori. L'ammontare calcolato della produzione finita è di 250.000 once di oro e 200.000 tonnellate di rame ovvero miliardi e miliardi di dollari. 
Il Progetto si ingrandisce, da, innanzi tutto esplorativo, si fa esplorativo- estrattivo, con nessi e connessi. Prevede costruzione di:
aeroporto a più di 100 km. verso Quetta; porto a 30 km. dal porto di Gwadar nel Golfo con navi da trasporto merci per tutto il mondo; gasdotto di 682 km. da Reko Diq al futuro porto per trasporto minerali greggi da lavorare nei rispettivi paesi delle Compagnie; centrale idroelettrica con estrazione di acque sotterranee; villaggio con confort compresa una moschea ( il contentino) per gli impiegati (n realtà mano d'opera operaia locale e tecnici, scienziati esperti vari a seguito Compagnie); un contratto  di 46 anni +10, dopo di che l'abbandono del sito da parte delle Compagnie.
 O, per meglio dire, di un cimitero popolato, per altissimo inquinamento (arsenico cianuro etc) da cadaveri umani ed animali, da ricordi di specie vegetali ormai distrutte e scorie minerarie altamente tossiche per secoli.


Intanto guerriglia urbana, attentati, stragi si incrementano in tutta la provincia baluchi, ancor più nella zona di Quetta verso la via che porta in direzione di Reko Diq. Nel contesto, il genocidio degli Hazara. La comunità che non si vende né vende le proprie terre, le proprie case, la comunità che in quanto minoranza religiosa, fa da ottimo bersaglio, per la menzogna del settarismo fine a se stesso. Anche perché in occidente a cui si vendono le menzogne per giustificare azioni nefaste, non molti sanno né interessa sapere, che gli sciiti in Pakistan sono presenti anche in altre etnie e che persino Mohammad Alì Jinnah, padre fondatore della nazione, di fede ismaelita era di passione sciita. E il teatro pakistano va avanti col motto:  terrorizzare sì che i luoghi si spopolino, mentre il Progetto minerario continua e il materiale armato ad uso e consumo da tempo è nella regione e si sa che le pedine assoldate non hanno patria né fissi padroni, che assumono forme diverse, diversi nomi, che vanno come il vento del deserto, ovunque.
Anno 2010, la Provincia baluchi dichiara di voler annullare l'intero Progetto.
Stesso anno 2010, il primo Ministro del Governo Provinciale viene avvicinato perché ceda la quota (25%), la risposta è no. Si prova con Islamabad, la risposta è no. Continuano le violenze sulle strade, le uccisioni, le stragi etc. I colpevoli continuano a non essere catturati e se sì, rilasciati a breve.
Anno 2011, i giudici chiedono al vecchio firmatario la Tethyan Cooper Corporation di presentare una relazione sull'accordo. La Tethyan ignora la cosa.
Gennaio 2012, Londra, "The Express Tribune": pubblica: la Camera del Commercio Internazionale dichiara l'accordo illegale, contro l'ordine pubblico e non  un contratto di concessione. 
13 dicembre 2012, il Centro Interno per la Risoluzione delle Controversie (ICSID) dà torto alla Tethyan Cooper Corporation e permette al Baluchistan di continuare con le ricerche.
07 gennaio  2013, il Comitato di Vigilanza dichiara l'accordo del 1993 nullo e fuori legge. La Corte Suprema conferma. Definitivo.
Ecco, occiriente ora si ferma. Ha cercato di dare la sintesi d'uno scenario dalle mille sfaccettature, molto più complesso di quel che si è potuto dire in un contesto di breve spazio. O voluto dire. Ha solo comunicato un ulteriore oltre di quest'ulteriore scena teatrale, comunicare le solite quinte, lì dove gli attori si spogliano dalle vesti e il gioco in parte si chiarifica. Solo in parte..Altro non c'è da dire.
Marika Guerrini
foto da Faisal Shakeel, si ringrazia.


       

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